Estra, i profitti volano: 18 milioni, più 3,6 per cento

Il bilancio dell'azienda per il metano approvato dal Cda. Dodici milioni agli azionisti, il resto va in accantonamenti

Francesco Macrì

Francesco Macrì

Arezzo, 24 maggio 2019 - CONTINUA la cavalcata di Estra. Messa in standby l’opportunità di quotarsi in Borsa, l’obiettivo del colosso del gas è quello di diventare una multiutility e giocare alla paricon i grandi gruppi nazionali. Intanto l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018, nonché la destinazione dell’utile nei termini proposti dal Cda. A fronte di un risultato netto di 18.054.771. L’assemblea ha deliberato di distribuire agli azionisti, tra cui Coingas che detiene il 25,14%, dividendi per circa 12milioni e mezzo.

«E’ UN RISULTATO superiore del 3,6% rispetto all’anno precedente», spiega il presidente Francesco Macrì. Dopo la mancata quotazione, Estra ha intrapreso la strada del consolidamento delle tante acquisizioni e lanciato ufficialmente la fase 2, legata all’obiettivo di diventare multiutility Per la quotazione se ne parlerà in futuro, se si presenterà l’occasione utile. «La misura del successo non è tanto nel dividendo – sottolinea Macrì - ma nelle risorse che stabilmente Estra destina al territorio in termini di forniture, stipendi e posti di lavoro.

Nel 2018 abbiamo distribuito circa 200 milioni, oltre alle decine di milioni che investiamo ogni anno per far crescere il gruppo in senso verticale. Ora siamo pronti per la fase 2, partita da luglio e che si è avviata con un processo di acquisizione di quote di Sei Toscana, affinché la stessa ritorni in un alveo pubblico». Con l’acquisto del 100% di Ecolat, della quale aveva rilevato il 12% lo scorso anno, Estra ha iniziato a contare dentro la società che gestisce il ciclo dei rifiuti. La compagine di Sei è composta da soci pubblici e industriali.

Tra i principali Aisa, Cooplat, Csai, Ecolat, Siena Ambiente e Sta. Il principale socio industriale rimane Sta, controllata dal colosso in liquidazione Unieco. Gli equilibri sono in fermento e dipendono anche dalla decisione del tribunale di Firenze rispetto al peso delle quote di Ecolat e Cooplat dentro Sei, storia più volte raccontata su queste colonne. Conti alla mano, le prospettive di Estra sono in continua evoluzione, vedremo se il 2019 sarà l’anno in cui verrà sostanziato il passo decisivo all’interno del ciclo dei rifiuti.