Cantarelli, settimana di ansia: venerdì scade il termine delle offerte

Si sarebbero fatti sotto Rinaldi, Sartoria Toscana e Richmart ma difficilmente il commissario farà sapere qualcosa prima di lunedì

Emiliano Rinaldi e Alessandro Cantarelli

Emiliano Rinaldi e Alessandro Cantarelli

Arezzo, 6 settembre 2017- GIORNI DI ANSIA per la Cantarelli, la società di capi spalla di Terontola alle prese con 18 mesi di amministrazione straordinaria vede fissato a venerdì il termine del bando di acquisto. Ballano 250 dipendenti, uno stabilimento industriale e un marchio di primo piano dell’industria manifatturiera del nostro territorio.

Ballano perché già una volta al primo bando d’acquisto nessuno ha presentato offerte, ballano perché sono mesi che si sussegue l’alternanza fra cassa integrazione e lavoro, ma ballano anche perché l’azienda sembra che abbia un’anima interna, un cervello autonomo che anche senza imprenditore le consente di proseguire nell’attività, preparando campionari, collezioni e partecipando a fiere, il tutto con il solo approvvigionamento di materiali. Cantarelli col pilota automatico? È di fatto un anno e mezzo che si va avanti così, ma il mandato del commissario straordinario Leonardo Romagnoli è ormai ai titoli di coda, il 12 di settembre scade e contemporaneamente scade pure la cassa integrazione. La presenza di un’offerta d’acquisto entro venerdì diventa ancora più cruciale, sia perché questo potrebbe consentire un «ritorno alla normalità» dell’azienda, che tornerebbe ad avere un imprenditore e non un commissario straordinario, troverebbe un vero piano industriale e non continuerebbe a navigare a vista, come indubbiamente è stata brava a fare finora.

LA PRESENZA di offerte, perché una sola a questo punto sarebbe un bottino un po’ magro, diventa fondamentale anche per la gestione di quei dipendenti che finiranno in esubero e che quindi avranno bisogno di ammortizzatori sociali. I parametri fissati dal bando bis sono molto simili a quelli del precedente bando, ma come dicono gli osservatori «i tempi dovrebbero essere maturi». Oltre all’offerta economica, che può essere anche simbolica, contano i lavoratori mantenuti e il piano industriale, le garanzie devono avere un orizzonte di almeno due anni. «Noi auspichiamo che abbiano un durata più consistente – dice Guido Guiducci della Cgil di Arezzo – sarebbe assurdo ritrovarsi qui fra 24 mesi, l’augurio è che si muovano veri imprenditori, esperti del settore, gente che abbia idee e progetti per il lavoro».

IMPOSSIBILE sapere dal commissario se ci sono già offerte concrete, finora restano solo le voci di corridoio che danno Rinaldi e Sartoria Toscana a braccetto, ma anche una cordata composta da imprenditori della Richmart con sede in Bulgaria, gemellati con Antongiulio Pacenti che due mesi fa hanno già comprato per 300 mila euro la ex Mabro di Grosseto. Entrambe le cordate avrebbero versato la cauzione prevista dal bando Cantarelli di 160 mila euro.Venerdì scadono i termini per le offerte, probabile che Romagnoli fino a lunedì non faccia trapelare nulla e sia già pronto ad andare anche in trattativa diretta (il bando lo consente), sempre però col «paracadute» di una proroga del mandato da commissario e quindi con nuovo ossigeno per i lavoratori.