Si è conclusa l'edizione 2020 del Moby Dick Festival di Terranuova

Nonostante le restrizioni anti Covid, ottima affluenza alla tensostruttura di piazza della Repubblica.

Un momento del Moby Dick

Un momento del Moby Dick

Arezzo, 12 ottobre 2020 - Gran finale ieri sera del Moby Dick Festival di Terranuova. Nonostante il periodo storico che stiamo vivendo, ha ottenuto un gran successo, con ottima affluenza e ospiti di livello. Nella giornata di ieri si sono alternati sulla tensostruttura di piazza della Repubblica Eugen Ruge, scrittore russo ed ex ricercatore all’Istituto Centrale di Geofisica di Postdam, Stefano Vastano, corrispondente da Berlino per l’Espresso, Wojciech Tochman, giornalista e scrittore polacco, Angelo Ferracuti, reporter e scrittore. E poi ancora la scrittrice e architetta palestinese Suad Amiry, Vittorio Parsi, editorialista del Sole 24 ore e di Panorama, il poeta Manuel Vilas, lo scrittore Paolo di Paolo e Mario Del Curto, fotografo svizzero. A chiudere il festival, ieri sera, Guido Catalano, poeta e performer torinese. Molto soddisfatti gli organizzatori e anche il sindaco Sergio Chienni.

“Dobbiamo consolidare la nostra esperienza verso la pluralità di pensiero perché il rischio che stiamo correndo è quello di convincerci, ciascuno di noi, che esista una verità individuale assoluta. In realtà il conoscere è un percorso che si costruisce insieme – ha detto - . Dobbiamo darci il tempo e lo spazio per riflettere e anche per ripensare al nostro futuro e questo è un aiuto che il festival ci può dare”. L’argomento dell’edizione di quest’anno è stato “il Rumore del Tempo”. “Un tempo che non c’è più – hanno detto gli organizzatori - per prenderci la responsabilità del nostro stare insieme, della necessità di fare i conti con i conti che non tornano. È il tempo di prendere atto che solo con la partecipazione attiva di tutti nelle scelte piccole e grandi di ogni giorno possiamo provare a virare su una rotta migliore. Abbiamo scelto donne e uomini forti per raccontarci come provare a farlo”.

Tra gli ospiti saliti sul palco, Tito Boeri che, intervistato da Sergio Rizzo, ha affrontato molti argomenti, tra cui la retribuzione dei manager pubblici e il funzionamento della pubblica amministrazione. Elsa Fornero, altra ospite della manifestazione, non poteva non parlare della riforma delle pensioni. Ha ricordato che era una decisione inevitabile e di essere rimasta molto colpita dalla campagna di “odio” che le si è riversata, anche con minacce. Giancarlo Caselli, magistrato, ha parlato di mafia, presentando anche il suo ultimo libro “Lo stato illegale”, scritto con Guido Lo Forte. Ha ricordato che la criminalità organizzata fattura, e sono numeri in difetto, 150 miliardi di euro l’anno. “Soldi – ha detto – che vengono sottratti alla collettività”. Il Moby Dick si è svolto nell’ottica di salvaguardare la sicurezza di ospiti e spettatori. Posti distanziati, obbligo di indossare le mascherine, gel igienizzante all’ingresso. Tutto è filato liscio. Adesso si penserà all’edizione 2021 che, se il Covid non ci metterà lo zampino, si dovrebbe tenere nella primavera del prossimo anno.