L'Aretino Pietro alla conquista degli Uffizi: si apre la mostra, omaggio alla città

E' il primo grande evento espositivo che metta al centro il personaggio. Opere da tutto il mondo, lo spazio ai celebri sonetti e agli aspetti graffianti della figura

La mostra agli Uffizi dedicata a Pietro Aretino

La mostra agli Uffizi dedicata a Pietro Aretino

Arezzo, 27 novembre 2019 - Tutti lo conosciamo con gli occhi di Tiziano. Un «omone» si direbbe all’aretina, un ampio soprabito rosso, collana, folta barba, aspetto virile in un ritratti che sembra raccontarne anche il carattere che rimanda dritto dritto ai suoi scritti satirici, polemici, temuti da illustri e potenti, ai suoi sonetti «lussuriosi». Quel ritratto Pietro Aretino lo commissionò lui stesso a Tiziano, che lo dipinse nel 1545, poi fu donato al duca Cosimo I de’ Medici che dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti è stato trasferito agli Uffizi, simbolo della mostra dedicata a Pietro Aretino da qui al primo marzo.

Mostra dedicata a una delle voci più potenti del Rinascimento e che rende omaggio alla nostra città che gli dette i natali nel 1492. Un intellettuale brillante e polemico, temuto per le verità che colpivani i potenti. Amico del condottiero Giovanni dalle Bande Nere, del cardinale Giulio de’ Medici, che lo porto’ alla corte di Papa Leone X, e di maestri come Tiziano, Raffaello, Parmigianino, che lo ritrassero nelle loro opere, intratteneva con tutti fitte corrispondenze, se ne contano oltre quattromila. Poeta, commediografo, drammaturgo, consigliere di potenti, talent scout di grandi artisti: in una mostra curata da Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Paolo Procaccioli.

Oltre cento opere tra pittura, grafica, libri, sculture, arti decorative che raccontano la vita dell’artista e i luoghi simbolo del Rinascimento in cui ha lavorato: la Roma dei papi Medici, la Mantova dei Gonzaga, la Venezia del doge Gritti, la Firenze dei duchi Alessandro e Cosimo I, ma anche Urbino, Perugia, Arezzo. Da Strasburgo arriva il Ritratto femminile di Raffaello, un arazzo dai Musei Vaticani, di Tiziano opere da Venezia e lo Stendardo della Resurrezione della Galleria delle Marche di Urbino.

La sezione ‘Imago Petri’, ci racconta un artista esperto in marketing che seppe pubblicizzare la sua immagine con dipinti, medaglie, stampe, libri, oggetti. E non potevano mancare i tanto temuti Sonetti, con i disegni di Raffaello e dai contenuti esplicitamente pornografici, quelli che gli hanno regalato la popolarità eterna. E siamo certi che questo lui lo sapeva già.