In un libro fotografico i primi 40 anni del Calcit con tutti i suoi personaggi

Dal 1978 a oggi la storia del Comitato aretino con tutti i suoi personaggi, i bambini dei mercatini, le donazioni all'ospedale, i centri oncologici, i guinness. Una esperienza unica in Italia

Valdarnini e Sassoli

Valdarnini e Sassoli

di SILVIA BARDI

Arezzo 16 ottobre 2018 -  Un libro con i mille volti del Calcit per i suoi primi quarant’anni di Calcit, un volume edito da Fruska in vendita a 12 euro alla libreria Edison che va ad aggiungersi ai precedenti, la storia dei quarant’anni del Calcit raccontata a quattro mani dal fotoamatore Alvaro Valdarnini e dal presidente del Calcit Giancarlo Sassoli. Dal 1978 al 2018 un viaggio fotografico con i momenti più significativi di questa avventura tutta aretina e che ha coinvolto tre generazioni. La storia di un impegno che continua ancora oggi, con tutti suoi protagonisti perché, come sottolinea Sassoli, il Calcit è un patrimonio di tutti. Si comincia dalla nascita del Calcit nel giugno del 1978 con la firma tra Gianfranco Barulli, il sindaco Aldo Ducci e il presidente dell’Associazione Commercianti Sabatino Madiai e si finisce, per ora, con i cinque giorni che si sono tenuti a settembre ad Arezzo Fiere con la partecipazione dei ragazzi delle scuole e del grande mercatino per celebrare i quarant’anni. In mezzo il primo centro oncologico e la prima Tac, l’incontro con papa Wojtyla e il congresso di oncologia con il premio Nobel Dulbecco, il bunker di radioterapia e il secondo centro oncologico al San Donato, i Guinness inventati da Franco Palazzini, lo stesso che inventò i mercatini dei ragazzi ormai entrato nella storia del Comitato, come la scopa e la forchetta da pastasciutta più grandi del mondo. E ancora il progetto Scudo di assistenza domiciliare, la Ct Pet.

Poi il brusco risveglio con la morte di Barulli nell’agosto del 2003. Ma il Calcit va avanti, ormai radicato nel tessuto cittadino, e arriva il polo chirurgico ad alta tecnologia e le quattro nuove sale operatorie e il robot chirurgico, l’Apotecachemo che prepara i farmaci per la chemio e l’Hospice e tutte le donazioni fatte all’ospedale. “Non ci siamo mai distratti dall’obiettivo di dare a tutti i cittadini la possibilità di curarsi nel propio territorio - spiega Sassoli - dotando il nostro ospedale di tecnologie adeguate a fronteggiare la malattia e precorrendo i tempi e sostenendo la formazione di medici e infermieri con borse di studio e la ricerca clinica”. “Un libro di immagini - sottolinea Valdarnini - riprese dai precedenti libri dedicati ai primi venti e trent’anni del Calcit e rintracciando quelle fatte dai fotografi aretini. Essendo tutto così veloce dedichiamo poco tempo alla lettura da qui l’idea di un volume di 180 pagine da consultare velocemente e raccontare attraverso le foto la quarantennale storia del Calcit. E con una immagine simbolo in copertina, i bambini di oggi con i cappellini gialli in piazza Grande e alle spalle la Fraternita, la prima grande istituzione aretina che si è occupata di solidarietà, la sintesi del cuore grande degli aretini.