Il primo giorno del Premio Pieve con le storie migranti e il fumetto "Salvezza"

Presentazione della graphic novel scritta a bordo della nave Aquarius in missione di soccorso nel Mediterraneo da Lelio Bonaccorso e Marco Rizzo Vincitori del Premio Tutino Giornalista e premiazione del concorso Dimmi dei diari migranti. Le loro storie

Bonaccorso e Rizzo

Bonaccorso e Rizzo

Arezzo 13 settembre 2018 - Italiani migranti tra Ottocento e Novecento. Stranieri migranti negli anni Duemila. Insieme nello stesso Archivio, quello dei diari di Pieve Santo Stefano, insieme protagonisti della trentaquattresima edizione del Premio Pieve Saverio Tutino 2018 che inizierà venerdì 14 settembre con una giornata dedicata proprio al fenomeno della migrazione. Sei gli appuntamenti dedicati a questo tema: alle 10 sarà presentato in anteprima il volume Parole oltre le frontiere. Dieci storie migranti edito da Terre di mezzo, che racchiude storie inedite di migrazione raccolte grazie all’edizione 2017 del concorso Dimmi, seguito da una lettura spettacolo di e con Andrea Biagiotti con la presenza di Donatella Allegro, Elena Maschi e Allegra Neri. Alle 12 la conferenza di presentazione del progetto “Dimmi di storie migranti”, cofinanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

Alle 18 la presentazione della grapich novel “Salvezza”, il racconto a fumetti sulle operazioni di soccorso della ave Aquarius realizzato dal disegnatore Lelio Bonaccorso e dal giornalista Marco Rizzo che su quella nave hanno trascorso tre settimane a novembre e partecipato al recupero di centinaia di naufraghi le cui storie sono state raccolte e raccontate per l’editore Feltrinelli. E’ la prima volta che il fenomeno della migrazione nel Mediterraneo, di questo drammatico traffico di esseri umani viene descritto con un fumetto e per questo Bonaccorso e Rizzo riceveranno il “Premio Tutino Giornalista”. Dalle 21.45 la performance artistica Dimmi_feat_Art is stay con la direzione artistica di Andrea Merendelli, in collaborazione con Teatro di Anghiari, Anghiari Dance Hub, Effetto K, KanterStrasse, con la partecipazione di Donatella Allegro, Andrea Biagiotti, Ibrahim Abdo, Shady Abdelrhaman, Ibrahim Ahmed, Anna Coco De La Cruz, Judriva Davidhi, Hillary Garuba, Divine ltepu, Abega Laone, Simone Martini, Tommaso Monza, Giovanna Rovedo, Sina Saberi e Sharma Yarnl.

L’incontro centrale della giornata si svolgerà alle 15, con la presentazione dei finalisti della terza edizione del concorso Dimmi. Quando è nata, nel 2012, nessuno immaginava che l’iniziativa avrebbe riscosso tanto successo e raggiunto numeri così importanti. Nelle prime due edizioni (2014 e 2017) sono stati raccolti e depositati nell’Archivio dei diari 136 racconti inediti trasmessi da autori provenienti da 32 diversi Paesi del mondo. Dimmi, che sta per Diari Multimediali Migranti è un concorso, con dei vincitori le cui storie sono ora pubblicate nel volume Parole oltre le frontiere (Terre di mezzo), ma è anche un prezioso osservatorio sulla realtà più attuale delle migrazioni, ed è l’ennesima nuova missione pro memoria dell’Archivio di Pieve Santo Stefano. Anche quest’anno, in meno di cinque mesi, oltre 88 racconti di migrazione sono giunti alle quattro commissioni di lettura del progetto. Sono storie provenienti da quattro continenti, scritte da 57 uomini, 11 donne e 20 giovani di entrambi i sessi. Sono espresse in modo tradizionale, con un diario o una memoria scritti, ma anche attraverso disegni, video e canzoni. Tutte storie vere di vita vissuta, crude e toccanti, vivide nel restituire le esperienze di chi ha lasciato il suo Paese d’origine ed è approdato in Italia, e qui ha vissuto o vive ancora. Storie di violenza, di povertà, di fughe alla ricerca di una vita migliore. I finalisti dell’edizione 2018 del concorso “Dimmi” saranno tutti proclamati “vincitori”: il comitato scientifico ha infatti deciso di premiare “ex equo” sette racconti di migrazione tra quelli inviati per le categorie uomini, donne e giovani. E di segnalare altri quattro racconti che, insieme ai finalisti, saranno pubblicati nel 2019 nel secondo volume della collana “DiMMi”.

Le premiate per la categoria donne sono Loredana Damian, nata nel 1971 a Sânnicolau Mare, un paese della Romania a ridosso del confine con Ungheria e Serbia, autrice di un diario che si snoda tra la fine del 1989 e la primavera del 1995, tra la rivoluzione romena e la deposizione di Nicolae Ceausescu e l’emigrazione in Italia, seguita a un difficile ambientamento. Poi c’è Clementine Pacmogda: nata in Costa D'Avorio nel 1977, cresciuta in Burkina Faso, emigrata in Italia per studiare alla Normale di Pisa grazie una borsa di studio. Dopo aver conseguito il dottorato in linguistica, Clementine sposa Arnaldo, vive il dramma di una maternità interrotta e la gioia per la nascita della primogenita, Allegria. E Maria Fernanda Gonzales: nata a Buenos Aires nel 1977, sindacalista appassionata di teatro, emigrata per amore in Italia. I premiati per la categoria uomini sono Franky Kuete, nato in Camerun nel 1999, quarto di una famiglia di 6 figli, emigrato per ragioni economiche. Prima all’interno del Camerun, poi verso l’Italia. Un destino simile a quello di Karamoko Fofana, nato nel 1989 ad Abidjan, capitale della Costa d’Avorio. E a quello di Rijkard, un ragazzo nato anche lui in Camerun nel 1997 che è gravato da ulteriori vessazioni perché è omosessuale in un Paese fortemente omofobo. Infine per la categoria giovani c’è Thierno Sadou Sow, nato in Guinea nel 2004, un ragazzino che a 10 anni decide di partire da casa sua perché ha già capito che nel suo Paese, nel suo villaggio, non ha alcuna speranza di un futuro dignitoso. Oltre a questi sette vincitori “ex equo”, il Comitato Scientifico della terza edizione del progetto Dimmi segnalano le testimonianze di Madassa Traore (Mali) e di un anonimo del Sudan che sceglie di firmarsi “migrante”, autore di disegni illustrati, per la categoria uomini. E ancora di Ametula Mohamed (Etiopia) per la categoria donne e Bakary Jobe per la categoria giovani.