Il Pionta in 3D mostra sugli scavi. Il regista Perrella annuncia un film su Guido Monaco

Alla Galleria Bruschi la mostra con gli studi e i risultati degli scavi alla cittadella vescovile dove è stata individuata la tomba di San Donato

duomo vecchio

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di CLAUDIO SANTORI

Arezzo 25 novembre 2017 - Una mostra e anche un film iper fare il punto sugli scavi e gli studi alla cittadella vescovile del Pionta.  Carlo Sisi, Conservatore della Fondazione Ivan Bruschi, che ha assicurato l’appoggio di Ubi banca, Mauro Mariottini di Academo, Alessandra Molinari dell’Università Tor Vergata e l’architetto Verdelli, hanno esposto il progetto della mostra «Sacre macerie. Arezzo torna al Pionta» che sarà inaugurata venerdì 1 dicembre alla Galleria Ivan Bruschi in Piazza San Francesco. «Non è stata sempre del tutto chiara agli Aretini - ha esordito Mauro Mariottini levandosi un sassolino dalla scarpa - l’importanza degli scavi al Pionta, che è stata invece subito chiarissima per l’Unesco che ha concesso il patrocinio». Il Pionta, giustamente definito dal Tafi «Vaticano aretino» ebbe fino alla distruzione medicea una valenza che era allo stesso tempo politica e sacrale Organizzata dall’associazione Academo, che ha promosso e sostenuto gli scavi nel sito archeologico, la mostra persenta una selezione di pannelli e video che mostrano in maniera multimediale il complesso di ricerche architettoniche e di scavi archeologici che hanno consentito, con l’intenso lavoro iniziato nel 2014, di ottenere i primi risultati concreti, in primis l’individuazione certa della tomba di San Donato che si trovava sotto l’attuale oratorio. Determinante la collaborazione del Dipartimento di architettura dell’ateneo fiorentino e di quello di storia dell’Università di Roma Tor Vergata.

«GLI SCAVI - ha spiegato la professoressa Molinari - hanno definitivamente attestato che la collina era la tomba di San Donato, intorno alla quale sono stati realizzati nel corso dei secoli i monumenti. Sono state trovate le prime scalette che scendevano al sepolcro e le tracce di una prima e di una seconda chiesa, nonché di una strada porticata che era con ogni probabilità la residenza dei vescovi». Verdelli ha ricordato che la distruzione del complesso monumentale è stata talmente minuziosa che c’è da meravigliarsi se qualcosa è rimasto: «Un’accurata documentazione digitale - ha detto - rende ragione delle varie fasi del complesso mediante modelli tridimensionali di ricostruzione». Lo scopo degli scavi e della mostra è di iniziare un percorso di recupero del sito archeologico riportandolo nel cuore della città contemporanea. Era presente alla conferenza stampa il regista Alessandro Perrella il quale ha ufficialmente annunciato che nella prossima primavera partiranno le riprese per un colossal storico imperniato sulla figura di Guido d’Arezzo, che avrà per location Piazza Vasari e il Pionta dove il Monaco elaborò la sua teoria musicale.