Diari di Pieve. Paolo Schiavocampo ritratto di un artista da giovane

Artista dell'astrattismo e dell'avanguardia, racconta il suo affresco del Novecento.Tra gli otto finalisti del Premio Pieve

Paolo Schiavocampo

Paolo Schiavocampo

PIEVE SANTO STEFANO (Arezzo) 16 settembre 2020 - Ritratto di un artista da giovane. No, non c’entra niente il Joyce del romanzo omonimo, c’entra invece eccome uno dei pittori e scultori più noti del dopoguerra, Paolo Schiavocampo, che di anni ne ha adesso 96 e che a cominciato a scrivere questo diario, finalista a Pieve col titolo «Alle spalle del tempo», quando già veleggiava intorno agli 84. L’autobiografia di un uomo di cultura che diventa nella complessa relazione degli eventi e dei protagonisti l’autobiografia della nazione. Storia di un siciliano atipico, verrebbe voglia di dire, ammesso che siciliano si possa definire uno che a Palermo ci è nato ma che poi ha trascorso gran parte della sua vita altrove. Da Palermo appunto prendono il via i ricordi di un bimbo quasi in fasce: anno 1927, ma memoria ancora vivida: «Rivedo i fuochi d’artificio per S. Rosalia in fondo al corso Garibaldi che porta al mare. Nella casa di via Gianferrara una scala porta alla mansarda. La mansarda ha due finestre: da una si vede la Cattedrale di Palermo, dall’altra la via Papireto percorsa da carrozze». Sciavocampo viene da una famiglia della buona borghesia (il padre è laureato in ingegneria e generale dell’esercito) che quando lui è ancora un ragazzo comincia un lungo itinerario per la penisola, a Torre Annunziata, a Napoli e poi a Roma, dove il futuro artista, ancora adolescente, assiste nel 1938 alla visita di Hitler, accolto da Mussolini con cerimonie imponenti (basta ripensare a un film come «Una giornata particolare» di Ettore Scola). Lui ne riporta un’impressione profonda e negativa, quasi un percorso di formazione: «Mi trovo in via 20 settembre vicino a Porta Pia in mezzo a un corteo fascista: c’è Hitler a Roma. Un fascista esce dal corteo e schiaffeggia violentemente un tizio del pubblico che non ha salutato. Provo disgusto». Non è ancora l’iniziazione all’antifascismo, perchè quado scoppia la guerra Schiavocampo ha la tentazione di arruolarsi volontario. Lo dissuade il padre, ostile al Regime. Poi il lungo viaggio fuori dal Ventennio, che passa ancora per un trasferimento della famiglia a Varese, dove il giovane assiste impotente alle violenze repubblichine. Siamo ormai di fronte a un uomo fatto, che ha scelto la sua vocazione artistica. Con la fine del conflitto torna a Roma, si avvicina alla sinistra ma disapprova sempre le ingerenze del Pci in tema di cultura. Lui non è un neorealista alla Guttuso, l’artista ufficiale del partito, è piuttosto un pittore e scultore che tende verso l’astrattismo, l’avanguardia. «Ho messo tanti sensori in giro. L’atmosfera è antirealista e anti guttusiana: andiamo in giro per Roma gridando “Viva l’arte astratta». E’ tempo però di un altro trasferimento, stavolta a Venezia, seguito da quello a Torino, dove Schiavocampo comincia la convivenza con la donna di tutta una vita: Renata, 61 anni insieme. Tirare avanti è dura per due ragazzi, qualche volta bisogna vivere di espedienti, specie di fronte a una famiglia che disapprova la relazione. Le cose miglioreranno con l’arrivo a Milano, dove l’artista trova un posto da insegnante: «Adesso sono io a mantenere la mia famiglia, ho uno stipendio e mia moglie non ha più bisogno di trovarsi un lavoro: può fare la madre a tempo pieno». Siamo già negli anni ’50, Schiavocampo sta trovando la sua strada da artista e ancora di più la troverà negli anni ’60, spostandosi a New York. Ormai è un nome noto, al ritorno in Italia diventa il riferimento di esperienze nuove a Rapolano, due passi da qui. Ma il richiamo della Sicilia è forte. Parteciperà infatti al contrastato esperimento di Fiumana d’Arte, nel messinese, al confine con Palermo: «Guardando verso il mare vedo delle lontane isole volanti, sono le Eolie e galleggiano nell’aria, solo gli dei possono abitare quei massi volanti, è magia! La ruggine della mia scultura ha trovato la sua casa»