AREZZO 18 luglio 2012 - Cinque uomini e tre donne nella finale del Premio Diari di Pieve Santo Stefano. Otto storie che parlano di infanzia abbandonata e del lavoro minorile, della seconda guerra mondiale con la disfatta di Caporetto, della difficoltà di ammettere a se stesso e agli altri la propria omosessualità oppure il viaggio verso una nuova vita di una donna albanese sbarcata con un barcone della speranza partito da Valona o la convivenza con il male oscuro della depressione nascosta a tutti da una maschera di successo lavorativo e familiare.

Tra  i finalisti spicca il torinese Aurelio Dimarco (1931) con 'Uscire allo scoperto': un outing in piena regola, la questione dell'omosessualità com'era vissuta negli anni '50, in questo senso un tema che fa il suo esordio tra i finalisti.

Queste in estrema sintesi le vite raccontate nei diari del fiorentino Ubaldo Baldinotti (1890-1970) 'I guai della guerra non erano finiti', del siciliano Castrenze Chimenti (1935) 'L'odissea della mia vita', del torinese Aurelio Dimarco (1931) 'Uscire allo scoperto', della cuneese Maria Fenoglio (1905-1998) 'Spasimo d'amore patrio',  del sanremese Giacinto Maria Guala (1912-1985) 'Idee nere. Diario 1943-45', dell'albanese Lireta Katiaj (1977) 'Le luci dell'alba', dell'agrigentina Lilly Sammartino (1953) 'Rompo il silenzio. Memoria 1953-2008', della forlivese Paola Valli (1956) 'Dacci oggi la nostra paranoia quotidiana. Memoria 1972-2008'.

 Il premio, che quest'anno si terrà dal 14 al 16 settembre a Pieve Santo Stefano prevede un omaggio al fondatore Saverio Tutino, recentemente scomparso, attraverso una mostra fotografica che lo racconta nella sua vita privata, come partigiano, come giornalista inviato dell'Unità e di Repubblica sui fronti caldi della guerra e come fondatore dell'Archivio. La mostra sarà curata Daniele Cinciripini e allestita dall'associazione Promemoria. 

 

L'importante rassegna culturale è stata presentata alla Camera di Commercio (ente partner)  dal presidente Giovanni Tricca, dal sindaco di Pieve Albano Bragagni e dalla presidente della commissione lettura Natalia Cangi.