Ztl movida: da venerdì centro chiuso e tavolini ovunque, la mappa

Stop al traffico dalle 19 alle 24, sbarrate anche via Roma e via Crispi. Primo weekend fino a sabato, poi anche le domeniche. Ecco tutte le strade "da apparecchiare"

Largo ai tavolini

Largo ai tavolini

Arezzo, 27 maggio 2020 - Aggiungono un posto a tavola: anzi mille e mille. Perché da venerdì il centro si spoglia dei soliti panni per assumere quelli delle ramblas. Traffico chiuso, compreso il suo asse centrale, quello di via Roma e via Crispi. E interdetto in un infinito reticolo di strade, quelle che sono incastonate nella Ztl ma mantengono comunque ogni giorno gli spostamenti dei residenti e altre deroghe. Da venerdì non più.

La giunta ha sposato la linea richiesta dalla Confcommercio. E che all’inizio aveva soprattutto l’obiettivo di consentire ai locali di estendersi fuori per evitare spazi interni, stretti e potenzialmente più critici. All’aperto si mangia meglio, sorta di picnic a cielo aperto che assume anche un altro significato: allentare la morsa su San Francesco, diminuire le resse e spandere la gente in tutto il centro.

Non è così automatico, perché ad Arezzo in genere scatta l’effetto imitativo e i più vanno nello stesso posto: ma è un tentativo destinato a trasformare la città. Nel primo weekend solo venerdì e il sabato, dal secondo anche la domenica. Chiusura dalle 19 a mezzanotte, confermata l’ora «di Cenerentola» in tutto il centro.

La linea, annunciata dal sindaco Alessandro Ghinelli, non si ferma a via Roma e a via Crispi, chiuse e terra di tavolini fino all’incrocio con via Margaritone. Abbraccia intanto l’intero Corso,nel quale i gestori dei locali potranno allargarsi a piacimento.

Tutto, dalla parte alta a quella bassa, fino all’ombra dei Bastioni. Coinvolge il tratto di via Garibaldi da Guido Monaco fino a piazza Sant’Agostino. Abbraccia via Madonna del Prato e via Cesalpino, la spina dorsale che ricuce il centro della città da piazza della Stazione fino quasi alla piazza del Comune. In cima al Corso arriva fino quasi a via dei Pileati, piantando nuove bandierine della movida perfino in piazzetta del Commissario,davanti all’Archivio di Stato, spazio di ampliamento per quei locali (in particolare nella parte alta del Corso), che non avrebbero di fronte spazi utili se non in pendenza.

E comprende via Bicchieraia da una parte, promossa per la prima volta a costola della movida, a via Seteria, lì dove i locali si sono andati moltiplicando nel tempo e i cui spazi di ampliamento all’esterno erano fatalmente ridotti o azzerati dalla ristrettezza della strada. In parallelo abbraccia via Mazzini, la strada di alcune delle trattorie aretine più note, fino all’incrocio con via del’Agania, sufficiente a dare sfogo proprio al primo tratto della strada.

Promuove nella movida anche il primo tratto di via Oberdan, partendo da piazzetta San Michele, stretta e lunga ma con diversi locali in crescita. Ai ristoratori ora la prossima mossa. In sostanza dovrebbero semplicemente presentare una domanda di ampliamento della propria fascia di suolo pubblico: domande i cui modelli sono già disponibili on line e che già partivano, essendo la mossa ormai nell’aria.

Alla luce della decisione basterà recepire quella domanda, probabilmente con un ok di accoglimento da parte degli uffici. E la linea nelle altre strade e piazze, già Ztl B e quindi integrale, diventerà il semaforo verde ad un ampliamento dell’area per i tavolini. Compresa piazza Grane dove i locali potranno allargarsi anche al mattonato, ovviamente una volta concordati spazi e zone.

Tutto a costo zero, perché il suolo pubblico è stato azzerato fino a dicembre. L’inizio della grande zona pedonale? Il Covid sta riuscendo lì dove anni di tentennamenti non erano riusciti a spingersi. Tutti a tavola. Blindati contro il virus. Esposti solo all’indigestione.