Ztl chiusa a doppia mandata: altri 8 varchi di controllo, diventeranno 25

Il piano del traffico sancisce il giro di vite: filtro anche in uscita, procede la trasformazione delle telecamere in quelle tecnologiche

Controlli alla nuova Ztl

Controlli alla nuova Ztl

Arezzo, 24 maggio 2018 - È come se tentaste di «bucare» la grande muraglia. Cammini, cammini, cammini: ma è tutto muro e di là non si passa. Lo stesso accade per la Ztl, la «muraglia» invisibile che separa la città di tutti i giorni da quella protetta. Era già sbarrata prima, con il nuovo piano del traffico chiama i tecnici per chiudere definitivamente le porte a doppia mandata. Viaggiamo verso 25 varchi.

Uno ogni pochi metri, sorta di bastioni difesi strenuamente dai tenenti Drogo di turno: tenenti tecnologici, occhi elettronici posizionati a manciate con tanto di telecamere su tutto il perimetro della città vecchia. I nuovi varchi ormai ufficiali con la prossima adozione del piano del traffico sono otto: via dei Pileati, Borgo Santa Croce, viale Buozzi, via padre Caprara, piaggia di Murello all’incrocio con San Lorentino, via Isidoro del Lungo, via della Fioraia e via Montetini. In via di allestimento, segni particolari concentrati soprattutto All’uscita delle auto dal centro.

«E’ il controllo – spiega il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini - che dobbiamo rafforzare per regolarizzare la situazione del centro ed evitare che le strade si trasformino in parcheggi». Come dire entri, superi dunque uno dei vecchi varchi di ingresso ma poi non puoi stare a oltranza: perchè il controllo scatta anche all’uscita e può verificare se sei rimasto troppo dentro o se ci siano altre irregolarità. Il piano, già annunciato, ora scivola all’interno del Pums. L’ipotesi più probabile è che i controlli in uscita possano entrare in funzione da ottobre o comunque dopo l’estate.

Passaggio da seguire passo passo, in Italia, dove pure i varchi elettronici fioccano dappertutto, non sono tantissime le città riuscite a portare il doppio filtro fino alla fase operativa. Si creano problemi di interpretazione tra le cui maglie i ricorsi «zampillano» a meraviglia. Ma intanto la rete si stringe. I VARCHI tradizionali sono 17: Corso Italia-via Roma, via San Domenico, via San Lorentino, vicolo del Fanale, via Guido Monaco, due all’innesto tra via Madonna del Prato-via Roma, porta Trento e Trieste, tra via Guadagnoli e via Macallè, viale Buozzi Corso Italia-via Spinello, via Mazzini, via Nencetti, via Borgunto, via Isidoro del Lungo, all’innesto tra via Madonna del Prato e via Spinello, Piaggia San Martino.

Se a volte i nomi si incrociano con quelle in arrivo è perché al controllo in entrata si aggiunge quello in uscita. Non solo: tra le 27 postazioni esistenti, già nove sono state aggiornate alle nuove tecnologie. Chi passa non solo viene stangato se entra non avendo il diritto di farlo ma viene anche controllato a fondo, dall’assicurazione fino alla revisione della macchina. Una rete alla quale non sfuggi, ormai, dovunque tu ti muova. Intanto dalle rilevazioni per il piano della mobilità cominciano ad emergere le conseguenze del pugno di ferro: non in termini di multe, che pure ci sono e salate, ma di ingressi.

Il calo complessivo dal 2013 a oggi è di oltre il 7% in meno di passaggi, prendendo a parametro sette dei varchi monitorati in tempo reale. E buona parte della flessione è scattata nel 2017, alla luce delle nuove misure che hanno frenato i tempi del carico e scarico. Il centro si è liberato ma visto con l’occhio dei commercianti è il segnale che raggiungerlo è diventato più difficile. Amano la città protetta, odiano la città ingessata: sulle dosi consultare il farmacista.