Zona gialla ora senza ombre: i dati della settimana finalmente in chiara discesa

Ancora otto comuni da zona rossa, ma la provincia e tutti e tre i distretti lontani dalla soglia pericolo. Migliora molto anche il capoluogo

Tamponi: analisi in laboratorio (Pressphoto)

Tamponi: analisi in laboratorio (Pressphoto)

Arezzo, 7 maggio 2021 - Forse (almeno vien voglia di sperarlo) era stato un falso allarme. Perchè a tre settimane dal ritorno in arancione e a una dalla riapertura del giallo, i dati aretini del contagio, dopo il brusco peggioramento di sette giorni fa, cominciare a restituire l’immagine del sereno, quella che potrebbe coincidere di qui alla fine del mese con un altro allentamento delle briglie e magari con il coprifuoco che retrocede fino alle 23 o a mezzanotte.

L’ormai consueto briefing che La Nazione offre ai suoi lettori con le cifre settimanali della pandemia dicono finalmente che di comuni con più di 250 casi ogni 100 mila abitanti (la soglia della zona rossa) ne restano ormai una spicciolata e che le quattro città più importanti della provincia, a cominciare dal capoluogo, sono tutte fuori pericolo. Così come sotto la quota a rischio (di molto) sono l’intera provincia e i tre distretti sanitari in cui è divisa.

Gli aretini sono ancora sopra la media regionale, ma tutto sommato l’immagine che rimandano è quella di un lento rientro verso la normalità, se normalità si può chiamare quella di questi tempi difficili. Eppure è ancora presto per chiamarsi fuori e ricominciare a vivere come se niente fosse.

Gli spacchi di vita quotidiana che ci lascia il fine settimana della Fiera non sono del tutto tranquilizzanti: troppa gente senza mascherina, troppa gente, soprattutto i ragazzi, che si assembra nelle piazze della movida senza troppi riguardi.

Val la pena di ricordare che siamo ancora tutti appesi a un filo e che comportamenti sbagliati possono compromettere sia questo allentamento dell’assedio del virus sia una campagna vaccinale di massa che sta prendendo ritmo? Sarà bene allora che gli aperturisti a oltranza, quelli per i quali le norme di sicurezza sono un ricordo del passato, guardino all’elenco dei comuni ancora tra le grinfie del Covid.

La maglia nera di questa settimana tocca a Subbiano, il cui tasso sale a 361 casi, mentre la gemella Capolona è poco sotto, a quota 305. Un’area ben lontana dall’essere Covid free alle porte di Arezzo, anche se i numeri sono molto meno drammatici di quelli passati. Si prenda ad esempio Chiusi della Verna, che giovedì scorso dominava la classifica dei peggiori con 981 positivi per 100 mila abitanti e che adesso scende vertiginosamente a 258.

Effetto della progressiva guarigione dei francescani del santuario che si erano infettati in massa. Fuori soglia un altro comune casentinese, Pratovecchio-Stia, due in Valtiberina, Anghiari e il capoluogo Sansepolcro, unico fra i centri maggiori, più uno in Valdarno, Bucine. Le performances ancora insufficienti di alcune località non pesano tuttavia sui risultati di zona. I distretti sono tutti lontani dalla soglia a rischio, il Valdarno scivola al quinto posto regionale, Arezzo-Valtiberina-Casentino addirittura dal terzo al nono, con un dato per 100 mila residenti in caduta: da 222 a 159.

Ancor più netto il salto indietro del capoluogo: da 213 a 123. Quanto alla Valdichiana, la crisi di Lucignano fa da pendant alla solita resistenza di Cortona, che a quota 56 è all’ultimo posto dei centri maggiori e anche a una delle cifre migliori dell’intera provincia. Il tutto si riflette sul dato del distretto: da 122 a 116, risultato stabile ma il migliore per vallata.

Tra le province, gli aretini restano al terzo posto, ancora avanti a Firenze e Siena, sopravanzati da Prato e Pistoia. In Toscana sette territori fanno meglio, il che induce alla prudenza. Zefiro, la primavera, torna, ma se rimena il bel tempo lo scopriremo fra una settimana, quando saremo a quindici giorni dal giallo, giusto il periodo di incubazione del virus