Virus, giorni di allerta: tre studenti in autoisolamento ma stanno bene. Giro di vite Asl

I ragazzini sono appena rientrati dalla Cina. Quarantena coronavirus: scatta la sorveglianza sanitaria. A picco i viaggi all’estero per la paura degli aeroporti

L'incontro organizzato dalla Asl

L'incontro organizzato dalla Asl

Arezzo, 22 febbraio 2020 - Un numero verde regionale, da oggi anche un riferimento provinciale: meglio non rischiare e la Asl corre ai ripari. Si abbatte come un ciclone la diffusione del contagio anche in Italia: casi in Lombardia, casi in Veneto, fake news che lanciano l’allarme su un presunto caso conclamato di coronavirus alla Gruccia, tutto falso. In realtà, a oggi, non risultano in provincia situazioni sospette anche se l’allerta dell’azienda sanitaria è al massimo livello.

Ci sono invece, e questo è confermato, tre studenti cinesi che da giorni si trovano in isolamento volontario in casa propria, pur senza manifestare alcun sintomo di malattia. Ne parla il provveditore Roberto Curtolo: «Si tratta di ragazzi che erano andati in Cina dalle famiglie per il capodanno e che sono poi tornati in Italia. Due di loro abitano ad Arezzo, un terzo in un paese della provincia.

Sono stati i presidi a gestire la situazione segnalandola all’Asl che ha poi agito di conseguenza. In un caso è stata la madre ad avvertire che il figlio non sarebbe rientrato a scuola, ma la quarantena è ormai agli sgoccioli e nessuno si è ammalato, oltretutto questi studenti si trovavano in parti della Cina molto distanti da Wuhan».

Dieci in tutto i casi nella Sud Est, specifica la dirigente Alessandra Bagnoli che parla di «sorveglianza sanitaria attiva». Due volte al giorno dalla Asl arriva la chiamata a domicilio per annotare la situazione clinica. Ma sotto controllo sono solo i bambini, non i genitori tornati con loro in Toscana e che hanno quindi potuto muoversi liberamente. Finora, non più da adesso in poi essendo cambiate le disposizioni.

Un paio di famiglie arrivano oggi dalla Cina e per loro scatterà subito la quarantena. La paura di contagio ha spinto tanti aretini a un nuovo assalto alle farmacie. In quelle private sono ancora disponibili le mascherine chirurgiche dotate di filtro, andate invece esaurite alle comunali, al momento impossibilitate a rifornirsi essendone il mercato sprovvisto come ci conferma il presidente dell’Afm Francesco Francini.

E’ invece tornata sui banchi l’amuchina assieme ad altri gel igienizzanti, consigliati dai medici per lavarsi con frequenza mani e viso. In una farmacia privata questi prodotti erano ben in vista sul bancone, a dimostrazione di come le protezioni vadano a ruba. C’è poi un altro aspetto che sta pesando sulle abitudini ed è quello relativo ai viaggi, siano essi per lavoro o per turismo.

Ebbene, dalle agenzie arriva un grido di dolore: le prenotazioni sono dimezzate, siamo al 50% di calo e forse anche di più. «La gente - spiega Marco Serrandrei della Fracassi di via Guido Monaco - ha terrore degli aeroporti, anche chi deve andare in Paesi che nulla hanno a che fare con il coronavirus, preferisce restare a casa. E’ una paura anche irrazionale ma è con questa che dobbiamo fare i conti».

Per non parlare poi delle aziende che con la Cina avevano continui rapporti di affari, bruscamente interrotti dall’isolamento internazionale in cui il Paese è precipitato. Una botta per le aziende orafe che scontano intanto l’annullamento della fiera di Hong Kong, mentre ombre si allungano anche su altri appuntamenti fieristici nel mondo.