Vigili, sciopero da bollino nero: stop nella domenica di Fiera e Città di Natale

Cresce la tensione tra polizia locale e Comune: il Csa indice un'altra giornata di protesta. Un anno fa era stata quella più critica per l'afflusso record in centro

Sbarramento dei vigili

Sbarramento dei vigili

Arezzo, 22 novembre 2019 - Hanno deciso di santificare tutte le feste comandate. I vigili sotto la divisa hanno un cuore? Certamente sì ma in questo caso è il cuore di una protesta che non accenna a placarsi. Prossima tappa? L’incrocio magico e pericolosissimo tra la Fiera Antiquaria e la Città di Natale. Sciopero, sciopero un’altra volta. Mai come in questa occasione strategico.

Perché Arezzo si spoglia dei panni di cenerentola del turismo e apre le porte al mondo. Il mondo dei mercatini, che mai come in quella occasione si rovesciano compatti tra le strade del centro. Il mondo delle attrazioni natalizie, con la Torre Panoramica a ruotare, sorta di strano simbolismo che in fondo potrebbe perfino rievocare la rabbia dei vigili. Il mondo della Fiera, la cui edizione di Natale resta la grande occasione di coniugare l’antiquariato allo shopping, anche se in una data sempre troppo lontana dal pagamento delle tredicesime.

Tutti gli ingredienti in una zuppa che fa del 1° dicembre una data da bollino nero. Il bollino nero del traffico, il bollino nero della sicurezza, il bollino nero della grande folla, elementi nei quali la polizia locale dà il meglio di sè, riuscendo a sbrogliare e gestire situazioni roventi, ma dai quali stavolta rischia di fare un passo indietro. Il Csa, la sigla autonoma che raccoglie gran parte degli agenti, ha proclamato lo sciopero.

Il secondo in due settimane: il sindacato segue passo passo l’evoluzione della città di Natale. Il 17 novembre aveva perfino incrociato l’ondata di maltempo, il codice arancione: davanti al quale il Comune sperava che avrebbero fatto un passo indietro. Le altre siglie sindacali hanno firmato un preaccordo sui punti caldi legati alla contrattazione decentrata e delle quote. Il Csa no: un rifiuto condito di ritiro dal tavolo e poi di assenza alla firma. E da allora i toni si sono accesi.

Raramente è capitato di vedere due scioperi in giornate nevralgiche nel giro di dieci giorni. Le motivazioni restano le stesse. Più una: e cioé che dall’ultimo sciopero niente sia cambiato, Nessuna convocazione, nessun passo nella loro direzione. Un quadro davanti al quale la protesta diventa incandescente. Nella proclamazione ne ricordano due. Uno è il mancato pagamento 2018 della quota derivante dai proventi di alcuni articoli del codice della strada.

E l’altro è l’insufficienza, nel giudizio sindacale, dei capitoli di bilancio sull’acquisto delle divise e degli accessori per il personale. Per ognuno, lamentano, sono previsti soltanto 340 euro iva compresa: e la prendono come una provocazione. Più il nodo della mancata firma: la distanza tra gli istituti contrattuali definiti con la firma degli altri sindacati e la piattaforma di luglio ratificata da tutto il personale del Comune.

Personale che in teoria sarebbe coinvolto esso stesso nella protesta e nello sciopero. Ma è chiaro che la data fissata anche stavolta ne fa una sorta di «isola» riservata alla polizia locale. Di domenica lavorano soprattutto loro, gli altri no. Come al solito almeno sei agenti saranno comunque convocati per garantire i servizi essenziali.

Un anno fa l’incrocio tra Fiera e Città di Natale era stato travolgente, costringendo il personale al blocco dei turni liberi e ad una mobilitazione che aveva abbracciato tutto il centro. I segnali che arrivano,dagli alberghi alle agenzie di viaggio, suggeriscono che stavolta potrebbe andare meglio, o se preferite peggio. Il braccio di ferro andrà fino in fondo? O il Comune tenterà di invitare ad un confronto per trovare una quadra? La risposta a breve, forse sotto l’albero.