Viaggi odissea sui monti per aggirare il "tappo": e ora arriva la neve

L'anello alternativo percorribile ma tortuoso. Pullman speciali ma scuole semideserte. Confartigianato: in caso di nevicate la priorità è tenere pulita questa strada

E45: trasporti ad ostacoli

E45: trasporti ad ostacoli

Arezzo, 19 novembre 2019 - E’ rimasta la loro ultima speranza di passare. Reale, perché l’anello che da Pieve Santo Stefano si ricongiunge al Verghereto (e ritorno) a differenza della vecchia tiberina è percorribile. E percorso già da centinaia di automobilisti. A volte ci si avventurano anche i camion ma qui il gioco si fa davvero duro. L’anello, come spiegavamo nei giorni scorsi, parte da Fresciano, risale alle Valdazze, punta la Svolta del Podere, gira verso Pratieghi, si avventura verso le Balze e quindi attraverso Montecoronaro conclude il suo viaggio a Verghereto.

Lì, nel luogo che i cartelli sulla E45, e non solo, indicano come ultima uscita utile per chi arriva da nord. Bagno di Romagna in questo anello si è gettata mani e piedi: un assessore con impegno ha costruito un vero e proprio orario di andata e ritorno riservato agli studenti. I circa duecento studenti che vivono di là dal «muro» del viadotto Puleto ma studiano al di qua, tra Sansepolcro, Anghiari e Città di Castello.

Duecento forzati che poi nei fatti sono molti meno. Le classi sono semivuote, per la preoccupazione dei presidi che si vedono appassire tra le mani una bella fetta di lezioni. I tempi sono ottimistici: gli orari parlano di partenza alle 5.30 da Pieve e arrivo alle Balze alle 6.15. Nei fatti però i tempi son i diversi. Alcuni presidi hanno calcolato un complesso di tre ore e mezzo al giorno di viaggio per gli studenti che arrivano da lontano, ovvero dall’altra parte del muro. La scuola studia alternative: lavagne digitali, lezioni a distanza, anticipo dei corsi scuola-lavoro in Romagna.

Gli automobilisti non possono. E continuano a infilare quell’anello. Spazi di sorpasso, tra curve e controcurve, praticamente non ce ne sono: e così le proteste si concentrano su chi corre troppo ma anche su chi va a 20 all’ora anche nei punti migliori. E siamo solo all’inizio. Perché nei prossimi giorni è annunciata la grande nevicata: forse non arriverà, forse non sarà grande ma di certo la zona dell’Appennino tra Toscana a e Romagna è indicata come quella più critica da quasi tutti i meteorologi. Nevica sul bagnato.

A quel punto addio alternativa, anche se i mezzi spazzaneve o spargisale avranno un trattamento di favore per i vari angoli di quell’anello. La richiesta arriva pressante da Confartinagiato. «L’allerta meteo ci preoccupa moltissimo. Chiediamo a tutti gli enti locali di attivarsi rapidamente per evitare un blocco totale della circolazione. Chiediamo che coloro hanno le responsabilità della viabilità si attivino da subito per mantenere aperte questi rotte». Compresa la seconda, la più sofferta.

Si tratta di risalire i Mandrioli, sbucare sulla 71, spingersi a Badia Prataglia e attraverso Bibbiena ridiscendere a Pieve. Zone dove il generale inverno colpisce duro, anche se stavolta in ritardo. A ieri risultava la neve ma «leggera» e all’altezza delle Balze e dall’altra a Badia Prataglia.

Chi non ha scelta prende al volo l’unica alternativa e la porta avanti finché la fatica, il sonno e soprattutto il maltempo glielo consentiranno. Sperando che intanto arrivi qualche buona notizia. Dalla E45 o dalla vecchia tiberina. O dal disgelo, l’unica variabile che non dipenda da noi.