Vescovo, il giorno di Migliavacca Ma l’arrivo forse slitta a dicembre

A mezzogiorno Riccardo Fontana annuncerà il nome del suo successore: tutti invitati in Cattedrale. Più incerti i tempi della staffetta: il nuovo presule potrebbe rimanere a S.Miniato fino all’avvio del Giubileo

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di Alberto Pierini

L’appuntamento di mezzogiorno. Per quell’ora l’Arcivescovo Riccardo Fontana ha convocato tutti ma proprio tutti. Dai sacerdoti ai diaconi, dai volontari ai fedeli a tutti i suoi collaboratori. Non tutti verranno, è chiaro, anche perché la Cattedrale è grande ma non tanto da accogliere quanti vorrebbero spazio. Ma l’occasione è di quelle storiche. Perché la chiesa scoprirà il nome del suo nuovo Vescovo. L’erede di Fontana, quello destinato a guidarla da qui a diversi anni. Un nome che salvo sorprese non è più un mistero: Andrea Migliavacca.

La conferma a questo punto è questione di ore: a mezzogiorno sapremo tutto. Dalla eventuale nomina del Papa fino alla lettera che il futuro presule rivolgerà agli aretini. Il suo primo messaggio, di quelli che a volte danno da soli un primo segno forte sulle intenzioni del suo episcopato.

Tutto deciso? No, è chiaro che in queste vicende un margine di dubbio resta sempre. E uno c’è davvero: le date della staffetta definitiva, quelle dell’insediamento del vescovo di Pavia nella Cattedrale di San Donato. Su questo ancora non c’è chiarezza.

Dalle notizie che filtrano le maglie della nomina sarebbero abbastanza larghe da consentirgli un arrivo "morbido". E che forse potrebbe coincidere con il completamento del suo lavoro nella diocesi di origine. Migliavacca a San Miniato sta organizzando da mesi il Giubileo: la grande festa per i 400 anni di quella chiesa. L’evento, come gran parte di quelli ecclesiali, non si chiude in 24 ore: gli appuntamenti si srotoleranno per dodici mesi. Però l’inizio della ricorrenza è ai primi di dicembre. In teoria Migliavacca dovrebbe completare il trasferimento nell’arco di 60 giorni dall’annuncio di stamani.

Ma resta in piedi la possibilità di una proroga che possa venirgli incontro ed evitare lo strappo doloroso che a San Miniato fa paura. Una San Miniato nella quale l’annuncio deve risuonare in contemporanea a quello di Arezzo, quindi a mezzogiorno. A ieri sera non risulta fossero ancora stati convocati i sacerdoti e i fedeli ma tutti danno per scontato che quell’invito fosse imminente.

Certo se davvero l’insediamento dovesse slittare a dicembre, lo stesso Fontana sarebbe protagonista di un piccolo record. Le sue dimissioni, obbligatorie al compimento dei 75 anni, erano state date a metà gennaio: alla fine manterrà la guida della Diocesi praticamente altri dodici mesi da quella lettera. Anche se come amministratore apostolico, ma la sostanza resta quella. Di sicuro tra i due presuli ci sono forti affinità pastorali. "Sarò un Vescovo con le porte aperte ma questo deve conciliarsi con una società multiculturale e con una Chiesa che non può fermarsi al campanile se vuole compiere un salto di qualità". Così Migliavacca si descriveva su Avvenire pochi mesi dopo l’arrivo a S.Miniato: sembra di sentire Fontana nei giorni del Sinodo. La chiesa volta pagina ma continua a scrivere lo stesso libro: a mezzogiorno il nuovo capitolo.