Tutta la provincia fuori dalla zona rossa, riaprono scuole e negozi: vertice di notte

Giani aveva convocato i sindaci del Valdarno, unico distretto oltre quota 250: compatta la scelta per l'arancione. Cosa cambia e cosa no da lunedì

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Arezzo, 9 aprile 2021 - La Toscana incassa oggi un aumento dei contagi ma marcia verso il passaggio in arancione: il dato ormai è certo. Era possibile in questo caso perché essendo passata in rosso non per il tasso Rt ma per il numero di casi su centomila abitanti, poteva anche al primo dato positivo recuperare una certa libertà. Nel tardo pomeriggio arriva la fumata bianca dalla cabina di regia nazionale.

A quel punto anche Arezzo e la sua provincia passano in arancione: rimaneva il dubbio del Valdarno. Il Governatore ha convocato per le 22.30 i sindaci del Valdarno. La riunione  sembrava preludere ad una situazione diversa: Giani infatti mantiene la possibilità di tenere in rosso le parti di territorio più critiche. E il distretto valdarnese ultimamente resta tra quelli con i dati più pesanti.

Però anche il Valdarno è entrato in zona arancione come l'intera provincia. Il suo dato sforava sia pur di poco:263, ma calando rispetto alla settimana precedente nettamente, allora era 314. Il Governatore ha lasciato la possibilità ai sindaci di pronunciarsi. Pronto a lasciare la zona in rosso se avessero preferito una maggiore tutela.

Ma tutti si sono pronunciati per entrare in arancione, pur invitando i rispettivi concittadini alla massima prudenza. E questo foorse ha evitato che si creassero situazioni complicate: pensiamo alle scuole superiori, dove gli studenti arrivano da tutte le parti della provincia.

Quindi avanti in arancione: e questo equivale a riaprire tutte le medie, le superiori al 50% della presenza, tutti i negozi e le botteghe di barbiere, parrucchiera e i centri estetici. Restano chiusi i tavoli dei ristoranti, restano chiusi musei, cinema, teatri e palestre