Ventenne lascia tutto, missione umanitaria in Birmania per costruire un villaggio

Andrea Perugini nel Karen State, una zona al confine con la Thailandia, martoriata da una guerra infinita e insidiosa: l'aiuto internazionale ai civili nella giungla

Andrea Perugini

Andrea Perugini

Arezzo, 21 novembre 2018 - Ha mollato tutto per vivere un’esperienza da missionario in una terra lontana e di cui non si sente parlare quasi mai. Andrea Perugini ha 21 anni. E’ partito da Cortona alla volta della Birmania nello stato Karen. Da oltre una settimana partecipa ad una missione umanitaria organizzata dalla Onlus Solidarité Identités che si occupa da tempo di aiutare popoli che lottano per salvaguardare la propria identità e le proprie tradizioni. Il Karen State è una zona della Birmania orientale, al confine con la Thailandia, martoriata dalla fine della seconda guerra mondiale da un conflitto tanto aspro quanto a molti sconosciuto.

«In Birmania di fatto è in atto un genocidio spietato perpetrato nei confronti del popolo Karen e di molte altre etnie da parte di quella che non esito a definire la narco dittatura birmana», racconta Andrea. Un’etnia, quella dei Karen, spiegano i responsabili dell’associazione Onlus Solidarité Identités che si è ribellata al governo di Naypyidaw per tutelare la propria identità e sfuggire allo sfruttamento della popolazione derivante dal traffico di droga.

«Si tratta, spesso, come in questo caso, di etnie ignorate dai più che vengono massacrate da regimi spietati», spiega ancora il cortonese Perugini. Il Governo centrale di Rangoon ha portato avanti una forte repressione nei confronti del popolo Karen, negando ogni legittima pretesa di autodeterminazione, attaccando i loro villaggi e colpendo indistintamente i civili cercando così di smantellare ogni sacca di resistenza.

I Karen, che sono oggi quasi 4 milioni nella sola Birmania, hanno rifiutato di cedere alle angherie e di scappare dalla propria terra, organizzandosi con un proprio esercito di liberazione per difendere i civili dai continui attacchi del governo centrale, proteggendo gli sfollati e ricostruendo i villaggi che subiscono gli attacchi delle truppe birmane. Ed è proprio qui che si inserisce la missione solidale a cui sta prendendo parte Andrea. «Stiamo costruendo un nuovo villaggio nella giungla», racconta ancora Andrea.

«Sarà una struttura centrale molto ampia, che avrà il compito di accogliere tutti i volontari che prossimamente torneranno nel Karen State a portare aiuti ma anche per o dare una casa a tante famiglie». E sulla sua esperienza aggiunge: «Mi sta arricchendo sotto ogni profilo».