Vecchia Tiberina, 20 milioni per i lavori

Il Comune di Pieve firma la nuova convenzione con Anas: l’obiettivo è recuperare quanto prima il tratto alternativo alla E45

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di Claudio Roselli

Quasi venti milioni di euro sul piatto per il ripristino della vecchia statale 3 bis a nord di Pieve Santo Stefano, nel breve tratto di cinque chilometri che collega Valsavignone con Canili di Verghereto. Come noto, si tratta della complanare della E45, chiusa e inagibile da oltre vent’anni in corrispondenza del punto più delicato della quattro corsie, quello in cui si trova anche l’oramai famoso viadotto Puleto, chiuso per nove mesi al traffico pesante nel 2019. Il consiglio comunale di Pieve Santo Stefano ha approvato una nuova convenzione con l’Anas, perché quella precedente era in scadenza senza che fosse mai stata applicata. "Noi abbiamo dato l’ok – ha detto il sindaco pievano Claudio Marcelli – e ora attendiamo la firma di Anas. Tengo a precisare che sono state apportate delle modifiche allo schema: la prima riguarda l’articolo 3 e abbiamo aggiunto che sono già presenti tutte le autorizzazioni, per cui esiste il permesso di costruire. L’altra è relativa all’articolo 5, nel quale abbiamo precisato che le opere stradali rimarranno in carico al nostro Comune per dodici mesi, in attesa della consegna all’ente gestore, come indicato dal decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 21 novembre 2019, che cataloga quel tratto di strada a ‘interesse regionale’. Ciò significa che per un anno ci occuperemo noi della ex Tiberina, poi lo passeremo alla Regione".

Ogni volta che viene mosso un passo, si spera sempre che sia la volta buona, anche se Marcelli punta i piedi: "L’amministrazione comunale di Pieve Santo Stefano non recederà di un solo centimetro. La lettera inviata al ministro Enrico Giovannini e il supporto del difensore civico regionale hanno prodotto due risultati: una nuova convenzione e l’innalzamento dell’importo base a venti milioni di euro. Noi rimaniamo fermi sulla necessità di ricostruire una strada che, come minimo, è di interesse regionale se non addirittura nazionale. A questo punto, spetta all’Anas il compito di decidere se dare corso alla convenzione, oppure no", ha concluso Marcelli. Il prossimo 16 gennaio, quindi fra poco più di tre mesi, saranno trascorsi tre anni esatti dal sequestro del Puleto e dalla chiusura della E45 che spezzò di fatto in due il traffico longitudinale.

L’urgenza di rimettere mano anche alla disastrata 3 bis era divenuta impellente, anche perché il breve segmento Valsavignone-Canili è l’unico – nell’arco dei 250 chilometri compresi fra Orte e Ravenna – a non disporre di viabilità alternativa; una vistosa frana e altri smottamenti, più la vegetazione, la rendono impraticabile e la stessa chiusura del Puleto avrebbe fatto meno notizia se vi fosse stata la possibilità di deviare sulla strada normale, come avviene nella vicina Romagna. Invece, laddove i rischi invernali sono più elevati, ogni soluzione è preclusa e l’ennesimo inverno è alle porte, per cui occorrerà ancora una volta buttare il cappello in aria e sperare che tutto vada liscio.