Vaiolo, paziente torna a casa ma isolato

Il 32enne aretino è stato il primo caso dell’infezione delle scimmie in Toscana: dimesso dopo 11 giorni in buone condizioni

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E’ tornato a casa dopo 11 giorni di ricovero in ospedale il 32enne aretino risultato affetto dal vaiolo delle scimmie dopo una vacanza alle Canarie, uno dei focolai d’Europa.

"Il paziente è stato dimesso in buone condizioni, durante la degenza non ha avuto complicanze", spiega una nota dell’Asl Sud Est. Ma, a scopo precauzionale, il giovane è stato dimesso con indicazione a isolamento domiciliare la cui durata sarà valutata al successivo controllo clinico, previsto tra sette giorni.

Si tratta – spiegano dal San Donato – di una procedura prevista nei protocolli di molte malattie infettive, allorquando il paziente non presenta complicanze che necessitano di ospedalizzazione. Anche nella capitale un paziente era stato curato direttamente a casa.

Gli specialisti di Malattie Infettive – diretti dal primario Danilo Tacconi – resteranno in contatto con il paziente per verificare lo stato di salute e la progressiva caduta delle croste, segnale del termine della contagiosità.

Non hanno sviluppato sintomi invece i due contatti stretti del paziente 0 monitorati dall’Igiene: si tratta del medico curante che per primo aveva visitato il 32enne, dopo il rientro dalla spagna e la comparsa delle pustole e di un amico con il quale il giovane aveva preso un aperitivo il 19 sera, prima del ricovero. Entrambi però erano ’coperti’ dalla vaccinazione del vaiolo che – secondo i sanitari – fornisce una protezione all’85 per cento anche per il vaiolo della scimmia.

La conferma del primo caso in Toscana, dopo quelli già trattati dallo Spallanzani di Roma, era avvenuta il 22 maggio quando dalla struttura sanitaria laziale, hub di riferimento per le malattie infettive, erano arrivate le risposte dei tamponi ai quali era stato sottoposto l’aretino. Il 32enne che vive solo si era rivolto al medico curante già il 18, poco dopo essere sbarcato dal volo di rientro dalle Canarie dove aveva soggiornato dal 5 al 17 maggio per una vacanza. Solo il 20 però era andato in ospedale dove lo staff di Malattie infettive si era insospettito per il quadro clinico e la provenienza, le Canarie appunto.

L’uomo era stato subito ricoverato in isolamento mentre i due contatti sottoposti a sorveglianza attiva per 21 giorni dal contatto, il tempo stimato di incubazione della malattia. Le autorità sanitarie dell’Asl Toscana Sud Est ricordano comunque che, oltre alle lesioni cutanee, i segni tipici del vaiolo delle scimmie sono febbre e ingrossamento dei linfonodi. Le complicanze gravi sono rare, la gran parte dei pazienti guarisce.

Il contagio poi non avviene così facilmente come, ad esempio, per il Covid. E’ necessario un contatto stretto con la persona infettata oppure attraverso i vestiti utilizzati dal paziente e tramite le piccole goccioline esalate ma se il contatto avviene a meno di un metro.

Eri.P.