Vaiolo delle scimmie, il contagiato non preoccupa

Le condizioni del trentenne sono stabili: nessun sintomo per gli unici contatti avuti e tenuti sotto osservazione

Migration

La "zampata" della scimmia non sembra preoccupare. Il clima che si respirava fin dal primo giorno, quello nel quale erano arrivate dallo Spallanzani di Roma le conferme dei test diagnostici, resta rilassato. Questo, certo, pur con l’attenzione massima che la sanità pubblica dedica alla nuova minaccia. Il vaiolo delle scimmie ha un decorso analogo a quello che si registra per gli altri casi finora confermati in Italia.

"Le condizioni del trentenne sono del tutto stabili e non preoccupanti" conferma Elena De Sanctis, direttrice dell’unità operativa di Igiene e Sanità pubblica. Quindi per ora siamo alla sola attesa del tempo tecnico perché le pustole si rimargino e le croste cadano, eliminando ogni possibilità di contagio.

Non solo: non sono emersi ulteriori contatti avuti dallo sfortunato trentenne e questo limita ulteriormente le possibilità che l’infezione possa ulteriormente espandersi. Due persone in tutto quelle "attenzionate" ma che comunque fanno tranquillamente la loro vita: un amico e il medico di famiglia.

In entrambi i casi non sono emersi i sintomi di questa forma di vaiolo e cresce la concreta possibilità che il vaccino fatto in giovane età possa averli coperti anche da questa variante.