Vaccini, verso il drive through? Intanto da domani si torna a correre: 2500 al giorno

A inizio giugno nuova accelerazione. Si passa a un’organizzazione tarata sui rifornimenti previsti e non su quelli arrivati. Scenario: somministrazioni in auto

Vaccinazione in una struttura toscana

Vaccinazione in una struttura toscana

Arezzo, 9 maggio 2021 - Andamento lento della campagna di massa dei vaccini? Sì, ammette il direttore generale della Usl Antonio D’Urso, ma è stato solo il rallentamento di qualche giorno. Da domani si torna a pieno ritmo. Cioè a quelle 2 mila dosi al giorno che erano state inizialmente calcolate, anche da La Nazione a gennaio, come la velocità di crociera per arrivare all’immunità di gregge (concetto ora messo in discussione da più di uno scienziato) entro l’autunno.

Obiettivo accelerare ancora fino a quota 3 mila ogni 24 ore, se è possibile ricorrendo anche ai drive trough, stavolta vaccinali e non per tamponi. Intanto c’è Pfizer che garantisce, da qui ad agosto, un rifornimento di quasi mille antidoti al giorno, festivi compresi. Ma andiamo per ordine. La frenata della campagna c’è stata e lo dicono i numeri, come La Nazione ha già sottolineato ieri.

Dai 2 mila vaccini quotidiani che erano stati toccati nel ponte del primo maggio siamo scesi a 1500, lontani in questo caso dalla velocità di crociera necessaria. Perchè? Scarsità di rifornimenti, spiega D’Urso, e anche «il passaggio dall’organizzazione artigianale a quella industriale». Che significa?

Che la campagna è sempre più informatizzata, su larga scala, come se fossimo di fronte alla produzione di una catena di montaggio di ultima generazione. E che sempre più si viaggia «just in time», come si dice in gergo, cioè, come nella grande industria, senza il pieno nei magazzini, che nella manifattura non esistono più, ma contando sulla puntualità dei rifornimenti.

Detto in altre parole, finora si programmava la campagna sulla base delle dosi effettivamente già disponibili. Da ora in poi, invece, ci si organizza sulla stima degli antidoti di cui le case farmaceutiche e il commissariato del generale Figliuolo garantiscono l’invio. Ecco allora il piano di vaccinazioni della settimana che comincia domani: 38 mila dosi da somministrare nell’intero territorio della Usl sud-est, di cui il 40 per cento (in rapporto con la popolazione) vanno ad Arezzo. Significa 15.200 sieri, per una media di quasi 2200 al giorno.

E sono solo prime dosi, perchè manca ancora il programma dei richiami, che dovrebbero aggirarsi almeno sui 200 quotidiani, il che significa avvicinarsi fin da subito a quota 2400 complessivi. E’ un passo, dice D’Urso, che resterà costante per tutto il mese di maggio e alimenterà le vaccinazioni delle singole classi d’età. Questa settimana, ad esempio, dovrebbero ricevere la prima dose 10 mila over 60 in tutta la sud-est, con 4 mila aretini.

I sessantenni della provincia sono 53 mila, il che vuol dire dodici settimane se non si accelera, ma l’obiettivo è di dare gas, chiudendo per la fine di giugno, possibilmente anche prima. E dal 13 tocca anche agli over 50 (43 mila). Per entrambe le classi si andrà più veloci via via che vengono esauriti settantenni e fragili. Perchè a quel punto l’intera macchina lavorerà per loro.

Nei primi sette giorni di giugno, sempre secondo i masterplan di Regione (che per totale di vaccinati continua a occupare una mediocre metà classifica) e Usl, si dovrebbe sailre a 40 mila antidoti al giorno, che significa 16 mila ad Arezzo, media 2300 ogni 24 ore. Sì, ormai bisogna parlare di 24 ore perchè l’intenzione è di occupare l’intera giornata, fino a mezzanotte, come sta già succedendo nell’hub di Loro Ciuffenna, ormai insufficiente per il Valdarno, con varie ipotesi di integrazione, fra cui la sede della Croce Rossa a Montevarchi.

Ma il passo più ardito per tenere il ritmo è un altro. Quello dei drive through: vaccinandi convocati in auto, come ai tempi dei tamponi, messi in fila a braccio scoperto e sottoposti a iniezione. Il problema più complesso è come tenerli fermi dopo, per il quarto d’ora di osservazione, ma la soluzione non pare impossibile. Anche perchè Pfizer ha già annunciato il suo piano di rifornimenti.

Per la Usl vale da qui ad agosto 16 mila dosi a settimana, di cui 6400 ad Arezzo, 914 al giorno. Sommate a Moderna, Astrazeneca, Johnson e quant’altro valgono un primo passo verso la tranquillità