Vaccini, ritmo alto ma prenotazioni bloccate. Stretta in vista sui sanitari "no vax"

C’è un primo elenco di chi non è ancora protetto, partono le lettere per capire i motivi. Portale quasi tutto chiuso: Pfizer tenuto per i richiami? Over 60, la vera copertura oltre l’80%

Un vaccino covid (FotoCastellani)

Un vaccino covid (FotoCastellani)

Arezzo, 24 giugno 2021 - Ci basta l’abbrivio a volare. L’abbrivio di una campagna di massa che dalla metà di maggio è corsa senza particolari intoppi. L’assalto al portale, le mezze «riffe» sui posti hanno riempito le sedute vaccinali. Perfino ieri sfiorando quota tremila: eravamo prima delle 20 intorno a 2800 somministrazioni tra prime e seconde dosi. Ma il colpo di gas si incrocia con un blocco che comincia a preoccupare.

Preoccupa dalla testa, il governatore Eugenio Giani in pressing sul governo, e preoccupa le singole Asl. Ancora ieri il portale era inaccessibile per quasi tutte le fasce d’età, con le sole eccezioni dei sessantenni e dei settantenni, che per motivi diversi faticano a far impennare ulteriormente i numeri. Un quadro nel quale arrivano le proteste, anche alla nostra redazione: come succedeva nei giorni di partenza, quando il portale apriva per una manciata di minuti esaurendo sul filo dei secondi qualunque tipo di scorta.

Le proteste di chi non era riuscito a prenotarsi nei giorni della propria fascia d’età. Ma anche quelle di chi contava di anticipare l’appuntamento, altra operazione più in salita di quanto non fosse stato promesso. Le cause? Di sicuro una frenata nei rifornimenti, magari promessi. L’impressione è che Pfizer, diventato richiamo praticamente unico, venga prudentemente conservato a scanso di rischi: ma non ci sono al momento conferme.

Di sicuro è una frenata che rischia in prospettiva di fare male: anche se per ora le prenotazioni vengono rispettate, senza spostamenti se non quelli imposti da motivi logistici e di pochi giorni o ore. In un quadro che a ieri sera ha visto le somministrazioni in provincia superare la soglia delle 240 mila. Di queste 164 mila prime dosi. Determinanti a dare già una copertura niente male.

La media è alta: siamo al 55,3% della popolazione vaccinabile, che al momento è tutta quella che va dai 16 anni in su. Sui richiami siamo ancora indietro, una media di uno a quattro, ma la prima dose è una coperta già fondamentale. I dati sulla copertura degli over 60 sono migliori del previsto: e questo perché alle medie matematiche vengono sovrapposte quelle depurate dei cosiddetti «inadempienti».

Che viaggiano dai contrari al vaccino a chi ha patologie e condizioni che nei fatti non lo consentono. La media è oltre l’85%,su Arezzo e poco sotto in Valdarno, dove comunque c’è anche una fascia di aretini che va a vaccinarsi a Firenze e dintorni. La media della Asl è 83%, quindi un po’ più bassa. Che considera perfino i «no vax». Ce ne sono anche nella sanità? Sicuramente sì, alla luce dei dati regionali, ma qui ancora non quantificati.

Sono stati enucleati medici e infermieri che ancora non abbiano fatto la prima dose. La prossima tappa sarà quella di mandare loro delle lettere per invitarli a mettersi in regola o a spiegare eventuali motivi ostativi che li spingano a sfuggire al fatidico ago. Solo a quel punto ci sarà il dato concreto dei refrattari totali: quelli e solo quelli saranno posti davanti alla scelta della «mille pistole».

Vaccinarsi oggi con decorrenza domani o decadere dall’attività sanitaria. La percentuale dovrebbe essere bassa, nelle stime regionali sulla Asl si parla di circa il 3%: pochi ma il setaccio si stringe ogni giorno di più.