Vaccini over 80, come prenotare la terza dose: verso influenzale e anti-Covid insieme

La protezione in 4 mosse. Insieme i sieri dell'autunno? D’Urso: "E’ possibile: aspettiamo l’ok nazionale". E poche ore dopo arriva da Roma il via libera

La vaccinazione

La vaccinazione

be rt o Pi er in i AR EZ ZO Il sacchetto della spesa sulla sinistra e il consenso al vaccino sulla destra. Il camper di piazza Giotto mette insieme due mondi e lo fa per la prima volta. Da una parte il mercato, che sotto il sole piazza il bagno di folla. Dall’altra la campagna di massa, impegnata a non lasciare nulla al caso. I numeri dei camper non sono oceanici: anche ieri la mattinata si chiude con 18 vaccinazioni. E non sono pochissime rispetto ai risultati di alcune altre tappe. I più sono giovani, qualcuno giovanissimo: uno doveva fare la seconda dose, gli altri puntano la prima. Ed è il motivo che dà slancio agli operatori e ai volontari: pescano ogni volta tra chi finora era rimasto lontano o in finestra. Non ci sono ambulanti tra i "clienti" ma è normale che sia così: il mercato non dà tregua nè un minuto libero per potersi concedere una dose, pur ricercata come di Pfizer. "La resistenza al vaccino sta diminuendo" esclama soddisfatta la vicedirettrice di Confcommercio Catiuscia Fei. "E’importante l’attenzione data agli imprenditori del commercio e ai loro dipendenti" ringrazia la direttrice di Confesercenti Valeria Alvisi. Nel camper è Marco Feri, lo specialista che visse due volte (ex primario di Rianimazione e ora responsabile sanitario della Misericordia) a fare gli onori di casa, fianco a fianco con il direttore della zona aretina della Asl Evaristo Giglio. Le richieste di informazioni non mancano. Il primo a vaccinarsi è uno straniero, tra i più sensibili in questi giorni a prendere l’occasione al volo. Ma s fermano anche alcuni ospiti della mensa Caritas, gli avventori del bar, i curiosi di una scena che in piazza Giotto ha pochissimi precedenti. Oggi il camper si sposta armi e bagagli in Guido Monaco, di supporto alla Fiera, un altro bagno di folla annunciato. Intanto domani è i d-day della terza dose, il nuovo richiamo annunciato. Per le Rsa la partita inizia in città a "Casa di Michele": ma il programma è intensificato e prevede quindici giorni di fuoco. Soprattutto guidato dal personale delle Usca. Ma sempre domani è i giorno dal quale parte l’operazione terze dosi anche per gli over 80 che non siamo nelle i case di riposo. Come? Predisposte quattro modalità diverse. La prima è dal proprio medico di base: contattandolo o facendo la richiesta sul portale prenotavaccino.sanita.toscana.it e cliccando sulla nuova formella "Mi vaccino dal mio medico". La seconda in farmacia. La terza negli hub e centri vaccinali, o prenotandolo sul solito portale (riaperto dalle 12 di domani) o andando direttamente perché ormai l’accesso è libero. Infine la quarta strada è quella di chi non può uscire di casa: la vaccinazione a domicilio, in accordo tra le zone distretto delle Asl e i medici di medicina generale. Pronti a ripartire. Per i sanitari fissate le date: da lunedì 11 ottobre sarà riservata agli operatori over 60 e in condizione di rischio; successivamente (da lunedì 18) largo a tutti i loro colleghi. Portale e quindi o l’hub che a quel punto rimarrà aperto (il Tenda) o direttamente in ospedale. Ma è possibile che la vaccinazione influenzale e quella contro il Covid possano essere fatte insieme? "E’ possibile – risponde il direttore della Asl Antonio D’Urso – e a questo proposito stiamo aspettando una decisione dell’Aifa, l’agenzia del farmaco. Certo sarebbe più pratico". E poche ore dopo arriva da Roma il via libera, direttamente proprio da Aifa e al ministero. 

Ma attenzione: quella contro l’influenza copre per quattro mesi e quindi non può essere fatta prima di novembre, pena ritrovarsi indifesi al momento del picco. Ma la partenza della terza dose è ancora frenata, perché a inizio aprile gli ottantenni già immuni erano poche migliaia. Per tutti gli altri la decisione dell’Aifa e quindi la soluzione di una doppia somministrazione potrebbe diventare concreta, proprio da novembre in poi. Anche se per l’influenza resta la diga che un un anno fa ha retto alla grande: le mascherine. Che ci tornino ancora comode?