Vaccini, l’open day non fa il pieno In ospedale ormai solo 20 pazienti

La campagna resta in frenata anche per i bambini: una settantina le famiglie presenti al Centro Affari. La ritirata complessiva del contagio più forte in città e meno in provincia. La prima settimana senza vittime

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Anche i bambini dicono no. E le famiglie con loro, anzi spesso al posto loro. No a questa estrema frangia di vaccinazione: faticosa, a singhiozzo, specie per chi tra i medici e gli infermieri continua a tirarsi su le maniche. Ieri era il giorno dell’open day. Doppio perfino. Uno sforzo generoso, la mattina a Montevarchi nel cuore della Gruccia e di pomeriggio ad Arezzo. Al Centro Affari che ormai ha le ore contate, al massimo fino al 31 marzo, probabilmente ancora meno. Le attese erano alte, almeno ad Arezzo ci siamo fermati ad una settantina di vaccinazioni.

Benino per il periodo, maluccio pensando che era riservato ai bambini dai 5 agli 11 anni, fascia di età nella quale la media di protezione non è ancora altissima: un po’ sotto al 40%. Ma visto che comunque l’operazione i suoi risultati li ha portati, è confermata l’intenzione di concedere il bis: stavolta dovrebbe essere sabato. Che poi prevede anche la possibilità di prenotazione, a presentarsi davvero senza preavviso saranno state una quindicina di famiglie, almeno al Palaffari.

Intanto un’altra settimana si è conclusa e permette di tracciare la cifra del contagio. La riduzione continua anche se non a rotta di collo. I nuovi positivi in tutto sono stati 2279, il calo rispetto ai sette giorni precedenti è del 4,7%: speriamo di non entrare nel cono d’ombra indicato dal Cnr, una frenata robusta nella discesa dal picco, ormai molto alle spalle. Vanno meglio le cose in città: 592 contagiati, un balzo all’indietro dell’11%, che è pur sempre in doppia cifra.

Ma ormai gli occhi di tutti sono puntati sull’ospedale, determinante da qualunque parte tu lo guardi. Su base settimanale il calo dei ricoveri è stato del 18%. Ma è ancora più efficace in questo caso il dato del giorno. A ieri erano rimasti al San Donato venti pazienti Covid. E se terapia intensiva, secondo la tradizione, resta a lungo inchiodata sulle stesse cifre (stavolta 5), è il reparto a segnalare la flessione più robusta: sono rimasti 15 pazienti, siamo tornati nell’ordine dei posti letto che a lungo erano stati conservati nella sesta scala. Come dire che più o meno sono condizioni vicine a quelle dell’autunno, prima che ci fosse l’impennata ulteriore.

Un quadro che di giorno in giorno si va consolidando: anche ieri meno di 300 casi, con la scuola sempre a pagare il prezzo più caro ma ferma a 65.

La prossima settimana sarà quella delle nuove vaccinazioni. Oggi dovrebbe arrivare il Novavax, il vaccino non in odio ai "no vax": e insieme i tempi esatti per le prenotazioni. Da domani comincerà la somministrazione delle quarte dosi. Ai super fragili, chiamati uno ad uno dall’ospedale per rinforzare la loro protezione immunitaria. La coperta si allunga, la fine dell’emergenza si avvicina

Alberto Pierini