Vaccini, ci sono scorte solo fino a sabato: si va disegnando la mappa della campagna

Non un solo punto di somministazione ogni 40mila abitanti, attenzione alle zone isolate. In città centro affari e altri in periferia. Oggi dovrebbero arrivare, ridotte, le fiale Pfizer

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di Alberto Pierini

EZZO

Da una parte la voglia irresistibile di girare le viti di una campagna senza precedenti nella storia. Dall’altra lo sguardo fiducioso ma forzatamente preoccupato verso l’arrivo delle nuove fialette. La vaccinazione procede a rischio di lacerarsi tra le due forze che dominano questa settimana. "Ci hanno assicurato – risponde decisa la direttrice sanitaria Simona Dei – l’arrivo del nuovo rifornimento, per quanto ridotto". Ridotto di brutto, di oltre il 30%. Su base toscana equivale ad un taglio da 29.250 a 18.720 dosi. Su base aretina indicativamente dalle solite, metodiche 2340 a circa 1400. Poche ma sono anche le1400 sufficienti a non mandarci in rosso.

Le prime vaccinazioni sono già sospese e nella migliore delle ipotesi ripartiranno solo lunedì 25, il primo. Le uniche eccezioni sono quelle indicate lunedì dal direttore della Asl Antonio D’Urso. Le Rsa, da completare senza se e senza ma vista la fragilità dei suoi ospiti. E il personale del 118 e delle associazioni di volontariato, ambulanze in testa, che saranno coperte sia pur in parte dal secondo vaccino, il "Moderna. Arrivato nei giorni scorsi e chiaramente non utilizzabile per i richiami.

Richiami che avranno invece l’assoluta priorità dei prossimi giorni, compresi ieri e oggi. Mettendo mano alle scorte che erano state accantonate al terzo rifornimento. E questo perché i primi due erano andati esclusivamente alle nuove vaccinazioni, secondo l’indicazione del commissario nazionale. Qualche voce si era levata per una linea più prudente: ma tutto sembrava in discesa, a cominciare dalla promessa di un stabilità di rifornimenti. Eppure proprio al momento dei richiami i furgoni e gli aerei dal Belgio, sede della catena di produzione Pfizer, hanno cominciato ad incepparsi. Quindi? Fino a quando rimaniamo autonomi sui richiami?

"Anche se non dovessero arrivare i rifornimenti promessi, e che mi sento di assicurare che arriveranno, siamo coperti fino a tutto venerdì". Simona Dei risponde con il solito rigore. Anzi, si corregge in corsa. "Diciamo pure fino a sabato". Autonomia significa non dover sospendere le prenotazioni per le seconde dosi, senza le quali l’immunizzazione non può essere completa. Dunque una copertura c’è ma è altrettanto chiaro che siamo di fronte alla prima strettoia della campagna di vaccinazione. Senza alcuna responsabilità della Asl, sia chiaro, ma appesa ai ritardi di rifornimento.

L’altro polo resta la campagna vera e propria, quella nella quale raggiungere o convocare il grosso della popolazione. Si va disegnando la mappa della campagna. "La Regione chiede un punto vaccinale ogni 40mila abitanti: ma noi puntiamo ad aprirne molti di più"risponde Simona Dei, secondo la linea già anticipata da D’Urso.

Nel caso del capoluogo la scelta è già caduta sul Centro Affari: ci sarà un’altra sede di quelle dimensioni? "Credo che sarebbe più logico coprire la periferia e le frazioni". Dunque punti diffusi. Con spazi robusti in ogni area, dai palasport ad eventuali strutture disponibili, ma anche una copertura che tenga conto delle caratteristiche demografiche del territorio. Una vaccinazione già al braccio di ferro con l’epidemia. Ieri un nuovo aumento dei casi (48) ma senza punte da escalation. E in questo senso confermando che almeno l’effetto Natale e Capodanno è sulla via del rientro. Almeno sui casi: in ospedale ancora no, l’ennesimo rimbalzo di terapia intensiva fa salire a 17 i ricoverati.E il braccio di ferro con le fialette continua. Sempre che arrivino.