Una fiala, sei dosi: e le agende faticano a riempirsi

I medici di famiglia prima di arrivare dagli assistiti che premono devono completare la "platea"

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Il fronte della pandemia continua ad allargarsi verso gli anziani: solo ieri duecento, 50 dei quali ultraottantenni. Almeno questi ultimi in una categoria coinvolta dalle quarte dosi. Ma anche tra gli altri ci sono molti dei fragili ai quali comunque il nuovo richiamo sarebbe rivolto. Sarebbe. Perché nei fatti la vaccinazione non decolla. Le quarte dosi somministrate in provincia erano 11.720: in ulteriore frenata negli ultimi giorni. E’ vero, lo ripetiamo, che la media aretina è migliore di tante altre ma resta ampia la fascia di quegli anziani che alla fine del 2021 erano particolarmente protetti e che oggi lo sono molto meno.

Uno dei nodi ci riporta indietro nel tempo alle prime fasi della vaccinazione. E’ chiaro che soprattutto per la fascia dei più anziani il ruolo determinante è quello dei medici di famiglia, con iniezioni anche a domicilio.

Ma la quarta dose passa da Pfizer, il vaccino rodatissimo le cui fialette equivalgono a sei dosi.

Il medico prenota la fiala, ne viene in possesso ma prima di sporzionare le dosi deve essere certo di avere sei persone alle quali somministrarle. Perché in caso contrario dovrebbe fare quello che non può: buttarne via una parte. Si tratta quindi perfino a luglio di combattere con le agende, comporre una scaletta e partire. Un’altra prova.