Una "Casa della Comunità hub" grazie al Pnrr

Investimento che sfiora il milione e mezzo di euro. L’intervento rientra nel piano di innovazione messo a punto dalla Asl nei distretti

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di Lucia Bigozzi

Il Pnrr porterà a Castiglion Fiorentino la "Casa della Comunità Hub" con un investimento che sfiora il milione e mezzo di euro. Un intervento che rientra nel piano di innovazione e investimento messo a punto dalla Asl toscana sud est in ogni distretto, in linea con il piano nazionale di ripresa e resilienza. "La Valdichiana aretina sarà protagonista di cambiamenti a cominciare da Castiglion Fiorentino dove con un investimento di 1.488.780 milioni di euro nascerà la Casa della Comunità Hub, collocata all’interno della struttura che oggi ospita la Casa della Salute, la prima aperta in Toscana", spiega Manuela Giotti, direttore di zona con il compito di coordinare il programma. In questa fase, sull’intero edificio l’ufficio tecnico dell’Azienda (attraverso una ditta specializzata), sta verificando lo stato di vulnerabilità sismica, successivamente "partiremo con la gara e l’assegnazione dei lavori". La novità, secondo i piani dell’Azienda, sta nella riorganizzazione di prestazioni non solo sanitarie ma anche di carattere sociale. In pratica, oltre la visita medica le persone potranno contare anche su servizi diagnostici primari e monitorare le condizioni di salute.

Per far questo, le attività "saranno organizzate in modo tale da permettere un lavoro d’équipe tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità e altri professionisti, ad esempio psicologi, logopedisti, fisioterapisti, dietisti, tecnici della Riabilitazione e assistenti sociali", aggiunge Giotti. L’intento è tradurre in pratica quotidiana un coordinamento con i servizi sociali dei Comuni della Valdichiana, in modo da ottimizzare gli interventi. L’Hub castiglionese è considerato una "novità per la nostra Asl, il luogo fisico di prossimità e di facile individuazione dove si può entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria". Sarà garantita la presenza di medici 24 ore su 24 e di infermieri nell’arco delle dodici ore, sette giorni su sette, oltre agli specialisti".

Tra gli obiettivi delle nuove strutture che si apprestano a diventare operative sul territorio, c’è anche quello di interfaccia con gli ospedali; in particolare è prevista una funzione-filtro per evitare "accessi impropri nelle strutture sanitarie, gestendo soprattutto pazienti anziani e cronici con più patologie che spesso hanno ricadute e, peggiorando, portano alla fine ai ricoveri in ospedale", sottolinea Giotti. Un altro tassello per intensificare il ruolo della medicina territoriale.