Un murales nella galleria Il ricordo della Resistenza

La storia foianese e il messaggio non secondario di due straordinarie donne che hanno avuto un ruolo significativo nei "Fatti di Renzino"

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di Lucia Bigozzi

Le pareti di una galleria diventano "screen shot" di un pezzo della storia di Foiano dove "scorre" il messaggio di due donne con un ruolo non secondario nei "Fatti di Renzino": Carolina Melacci e Cristina Tralci. La prima era sorella dell’anarchico Bernardo Melacci tra gli artefici dell’imboscata a un manipolo di camicie nere che il 17 aprile 1921 arrivarono in paese per una spedizione squadrista contro anarchici, comunisti e socialisti. L’imboscata a Renzino, località alle porte di Foiano, fu l’atto di ribellione alle violenze sulla popolazione: vennero uccisi tre militanti del regime ma i fatti di Renzino scatenarono la rappresaglia fascista che provocò nove morti e molti arresti. A cento anni da quel giorno che segnò la nascita del movimento antifascista e della Resistenza aretina, il Comune ha voluto celebrare la ricorrenza con iniziative che culmineranno sabato prossimo in un convegno in streaming e l’inaugurazione di due mostre e del murales al quale sta lavorando Nian, artista trentenne impegnata in arte urbana e su tela, insieme a Matteo Bidini, produttore culturale molto attivo nel filone dei neo-muralisti.

"Il mio compito è trasmettere il messaggio di Carolina e Cristina, antesignane dell’emancipazione femminile e degli ideali di libertà. Mi sono documentata e ho scoperto una storia molto bella e intensa. Ho deciso di rappresentarle l’una di fronte all’altra. Carolina cuciva bandiere per sostenere l’azione del fratello Bernardo Melacci: la dipingo mentre cuce la bandiera su cui sono disegnate stelle che viene impugnata nell’altra parete da Cristina, prima donna foianese a tenere comizi in piazza. Le stelle diventano uomini e donne sulle cui gambe camminano le idee", spiega Nian che aggiunge: "Leggendo le vicende di Carolina e Cristina ho pianto". Matteo si sofferma sulla forza comunicativa del murales: "Si può osservare l’artista mentre lavora, le persone interagiscono, magari raccontando particolari sul tema rappresentato che diventano nuovi spunti artistici".

Il progetto del Comune, seguito dal vicesindaco Jacopo Franci soddisfatto "per l’omaggio che attraverso quest’opera abbiamo voluto dedicare a due figure femminili importanti della nostra storia", è nato su idea di Francesco Bellacci, nipote di Ezio Raspanti, personalità della Resistenza, in collaborazione con la sezione Anpi "Licio Nencetti" e l’associazione culturale "A Testa Alta". In una "incursione" sul cantiere Nian e Matteo hanno raccontato il murales agli studenti delle scuole che stanno lavorando a una delle due mostre sui "Fatti di Renzino".