Ultima spiaggia per padre Graziano: a febbraio il caso arriva in Cassazione

Il religioso continua a vivere nel convento dei frati premostratensi a Roma. I resti di Guerrina non sono mai stati trovati

 Padre Graziano

Padre Graziano

Arezzo, 19 luglio 2018 - Si giocherà le sue ultime carte a febbraio. Il 20 febbraio 2019 padre Gratien Alabi, condannato a 25 anni per l'omicidio volontario e la sparizione del cadavere di Guerrina Piscaglia, la cinquantenne scomparsa da Ca' Raffaello nel comune di Badia Tedalda il primo maggio 2014 e mai ritrovata, arriverà in Cassazione.

Si tratta dell'ultimo grado di giudizio per il frate congolese che vive ancora nel convento dei frati premostratensi di Roma. In primo grado ad Arezzo la condanna era stata di 27 anni, scesa poi di due presso la Corte d'Appello di Firenze.

Per i giudici il frate uccise la donna e ne fece sparire il cadavere. Era l'amante della casalinga, hanno scritto nelle motivazioni della sentenza, ma la cinquantenne era diventata un pericolo per la sua carriera e reputazione.

Ad incastrare in particolare il religioso sarebbe stato un messaggino telefonico dal cellulare della donna ad un amico di Graziano e la creazione, secondo l'accusa, di un personaggio fantomatico, tale zio Francesco, per tentare di sviare le indagini. La Cassazione potrà confermare il verdetto respingendo il ricorso oppure rinviare il caso di nuovo in Appello o cassare del tutto il verdetto. I resti della donna non sono mai stati ritrovati.