Uccise la figlia di 4 anni, assolto per incapacità di intendere e di volere

Questa la sentenza pronunciata questa mattina in corte d'assise al Tribunale di Arezzo nei confronti di Billal Miah /VIDEO

Sentenza Billal Miah

Sentenza Billal Miah

Arezzo, 12 febbraio 2022 - Assolto per incapacità d'intendere e di volere al momento dei fatti. Questa la sentenza pronunciata questa mattina in corte d'assise al Tribunale di Arezzo nei confronti di Billal Miah, 40enne bengalese, che il 21 aprile 2020 uccise la figlioletta di quattro anni e aggredi' il figlio di dodici. L'omicidio avvenne in un casolare nel comune di Levane, nel Valdarno aretino, in pieno lockdown. La madre, al momento della tragedia, si trovava fuori casa era uscita per fare la spesa. Forse il volume della TV troppo alto, non si sa quale possa essere stato il fattore scatenante, sta di fatto che l'uomo, che aveva perso il lavoro, improvvisamente si scaglio' prima sul figlio anni, che riusci' a fuggire, poi sulla piccola di colpendola piu' volte con un oggetto affilato. Billal Miah, tento' di togliersi la vita gettandosi in un pozzo, ma venne salvato e arrestato. Dalle varie perizie psichiatriche e' stato ritenuto incapace d'intendere e volere al momento dei fatti.

Da allora si trova ricoverato in una residenza per l'esecuzione di misure di sicurezza. La pm Laura Taddei ha chiesto in fase di requisitoria l'assoluzione per infermita' mentale e la reclusione in una Rems per 15 anni, perche' l'uomo e' considerato socialmente pericoloso. L'avvocato difensore Nicola Detti, ha ricordato lo stato psicologico del suo assistito al momento del delitto. "Aveva avuto delle ischemie precedentemente ai fatti - ha detto l'avvocato in aula - e le successive perizie hanno confermato il suo grave stato psicologico". La sentenza e' stata pronunciata dopo mezz'ora di camera di consiglio alla fine della quale e' stata disposta la reclusione per 10 anni nella Rems in quanto l'uomo e' ritenuto socialmente pericoloso.Il legale si e' riservato, qualora ci fossero le condizioni, di presentare istanza perche' il suo assistito possa lasciare prima del tempo stabilito la residenza per l'esecuzione delle misure penali.