Turismo, numeri da record La Verna davanti a tutti

A far registrare il maggior incremento di visite però sono gli ingressi al Castello dei Conti Guidi di Poppi che a fine agosto hanno superato le 30mila unità

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di Francesca Mangani

Si chiude con dati da record il bilancio turistico del Casentino che nell’estate 2022 supera i dati pre-covid. Tra i borghi casentinesi è Poppi a far registrare il maggior incremento di visite con gli ingressi al Castello dei Conti Guidi che a fine agosto superano i 30 mila e che probabilmente sfioreranno i 40 mila a fine anno. Nel 2021, quando ancora erano in vigore le leggi anti covid, Poppi aveva registrato ben 63mila presenze confermandosi al primo posto tra le mete casentinesi e al quarto in provincia di Arezzo. I dati provvisori parlano di un’ulteriore crescita nel 2022. Ottime le presenze anche al Castello di Romena e al Castello di Porciano. Ma a fare da volano all’estate casentinese è il turismo religioso: le presenze nei luoghi di culto superano il mezzo milione. Il Santuario de La Verna, di fondamentale importanza nella vita di San Francesco, dove s’ipotizza abbia addirittura ricevuto le stimmate, conta oltre 500 mila presenze a fine agosto e il Monastero di Camaldoli è nella stessa linea. Tra gli altri edifici religiosi di spicco, si segnalano il santuario-monastero di Santa Maria del Sasso a Bibbiena e la romanica Pieve di Romena a Pratovecchio Stia, tra i più visitati.

Ai pellegrini che raggiungono quotidianamente la vallata per cercare momenti di preghiera e riflessione, si sta aggiungendo tutta quella fetta di turismo lento ed esperienziale che cerca l’Italia più nascosta, che aiuta le economie locali e che aumenta la sensibilità per la tutela dell’ambiente e la protezione del territorio. A fare da attrattiva inoltre ci sono i 57 km di Ciclopista dell’Arno che collegano Stia a Ponte Buriano e che saranno ultimati entro il prossimo anno. Già oltre la metà del tracciato è percorribile e la parte mancante è in fase di realizzazione, con i lavori nell’anello di Poppi che hanno preso il via in questi giorni. C’è poi un’altra fetta di turismo, altrettanto importante che ogni anno arriva in Casentino per visitare l’area protetta del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi con la riserva di Sasso Fratino diventata Patrimonio dell’Unesco. Gli oltre 7 mila ettari che la circondano sono così diventati di colpo una delle mete nazionali più ambite del turismo ambientale.

Si tratta della prima riserva integrale italiana, dove i faggi superano i cinque secoli di età rappresentando quindi una sorta di ‘capsula del tempo. Il rinvenimento di faggi così vecchi, al limite della longevità per le latifoglie decidue, fa prepotentemente entrare Sasso Fratino nella classifica delle dieci foreste più antiche dell’emisfero nord.