"Mi ha violentato davanti ai figli": stupro in casa, tutti i retroscena

"Perseguitata per anni". Prima le botte a lei e all'amico, trovati nel sedile posteriore. Ma lui nega tutto: lei ci stava, l'ho rimproverata per aver lasciato soli i bambini

Ancora violenza sulle donne

Ancora violenza sulle donne

Arezzo, 1° giugno 2018 - «Mi ha struprato, mi ha stuprato in piena notte, mentre nella stanza accanto c’erano i nostri figlioletti che dormivano». E’ atroce la denuncia che la moglie violentata (almeno secondo carabinieri, Pm e Gip, perchè lui nega) dal marito, fa della notte in cui dice di essere rimasta in balia di lui. Turpe nei particolari degli abusi cui Luigi C., 37 anni, si sarebbe abbandonato in una furia selvaggia e incontrollata, drammatica nel racconto delle violenze (stavolta fisiche e non sessuali) che lei, 27 anni appena, racconta di aver subito negli anni del matrimonio e nell’ultimo dopo la separazione.

Una verità che al protagonista è costata un’accusa supplementare di maltrattamenti, oltre a quelle di violenza sessuale, lesioni e porto abusivo d’arma per una penna-pistola di piccolo calibro che aveva in tasca ma che non entra mai in ballo in questa storia di ordinaria follia. Attenzione, però, perchè c’è anche la verità di lui, quella fornita nell’udienza di convalida di sabato scorso, cui peraltro non hanno creduto nè il Gip Fabio Lombardo, che ha disposto la custodia cautelare in carcere, nè il Pm Chiara Pistolesi che l’aveva chiesta.

Così come non ci avevano creduto i carabinieri al momento dell’arresto: fra noi, dice il marito, ci sono stati due rapporti sessuali consensuali, poi lei ha saltato il fosso quando a casa è arrivata la pattuglia dell’Arma da Cortona e mi ha accusato di averla stuprata. Conviene comunque ripartire daccapo, dalla mezzanotte fra il 23 e 24 maggio. Siamo fra Castiglion Fiorentino e Cortona, davanti a quella che è stata l’abitazione della coppia e dove adesso è rimasta a vivere lei con i due figli in tenerissima età.

Lui, che è tornato con la mamma, sempre nel cortonese, va e viene. Quella notte, dunque, il marito torna a casa una prima volta per riaccompagnare i bambini, poi lo fa una seconda alle ore piccole. E stavolta trova lei con un amico. Era seminuda con lui sul sedile posteriore, racconta Luigi C. al giudice, ma nell’ordinanza di custodia si parla solo di due persone sistemate sul retro della vettura. Comunque sia, basta a scatenare la rabbia incontrollata del marito quasi ex, che trascina moglie e amico fuori dall’auto e li prende a calci, come ammette lui stesso. Poi costringe lei a salire in casa.

L’ho rimproverata, spiega, perchè aveva lasciato soli i bambini, lei per fare pace ha accettato due rapporti sessuali. Totalmente opposta la verità di lei: mi ha trascinato per i capelli e poi mi ha stuprato nel modo più umiliante, per vendicarsi. Certo, si fa fatica a credere che una donna, come una bambola di pezza, possa passare così repentinamente dalle attenzioni di un amico a quelle dell’ex, ma l’avvocato del marito, Domenico Nucci, non ha esitazioni: «Il processo? Non vediamo l’ora di arrivarci».

Intanto, il terzo incomodo, cioè il giovane che era in auto con lei, si precipita dai carabinieri di Castiglion Fiorentino. Una pattuglia del radiomobile viene dirottata a casa. La moglie si sfoga subito: mi ha violentato. Lui nega ma finisce in manette. A seguire l’udienza di convalida e il carcere: quello di Terni che ha una sezione specializzata per gli accusati di reati sessuali, altrimenti esposti al «codice» della galera che certi tipi di reato li punisce a modo suo.

Lei ha avuto nel frattempo modo di completare il suo racconto: le botte che dice di aver subito anche durante il matrimonio e che anzi ne avrebbero accelerato la fine. Sono anche finita al pronto soccorso, dice, ma non ho mai avuto il coraggio di denunciarlo. Le voci di paese parlano di lui come di un tipo irascibile, dal carattere burrascoso. Il resto è affidato a un processo che si annuncia caliente. Per l’ex di questa storiaccia di provincianon sarà facile uscire di galera.