Travolto dalla piena: si getta fuori dell'auto, salvo. Chiuso sottopasso a Ristradella

Il turista vede la sua auto trascinata via dalla corrente. Borri fuori al Bagnoro. Buca sulla E45: dodici auto con le gomme bucate

Auto travolta dalla piena

Auto travolta dalla piena

Arezzo, 16 novembre 2019 - Si è spinto avanti con la macchina, forse sottovalutando il pericolo, forse pensando di poter guadare la «piscina» naturale che si è ritrovato davanti. Ma ha capito al volo che stava rischiando grosso. Un turista tedesco per qualche minuto poteva riportare gli orologi indietro a luglio, quando la piena aveva investito e ucciso un uomo, dalle parti di Ristradella.

Stavolta è andata bene. In base alla prima ricostruzione, vistosi in balìa delle acque, il turista è uscito di scatto dalla macchina, mettendosi al sicuro. E dando l’allarme ai vigili del fuoco: che tutto pensavano meno di ritrovarsi a dover ricercare l’auto. Perché mentre il turista raggiungeva un terreno più asciutto, la macchina è scivolata giù, come una canoa.

Tutto a Toppole di Anghiari battuta dal maltempo come gran parte della Valtiberina. Il torrente che la attraversa è esondato, il resto sarà una pagina che il turista potrà raccontare per fortuna ai suoi nipoti. Ieri è stato portato al pronto soccorso di Sansepolcro: una probabile frattura, niente rispetto a quello che poteva succedere.

E intanto in serata 12 automobilisti hanno forato le gomme a causa di una maxi–buca, quasi certamente provocata dal maltempo, lungo la corsia nord della E45, dove da giorni c’è il doppio senso a causa dei lavori. Intorno una giornata di maltempo asfissiante, continua. In mattinata i vigili del fuoco se l’erano cavata con pochi interventi, in genere per rami pericolanti e alberi caduti.

Poi nel pomeriggio la seconda ondata, la più insidiosa. Al Bagnoro alcuni borri sono fuoriusciti: non troppo da rimettere in pericolo la Pieve, che i torrenti li ha puntati alla tempia. Ma abbastanza per confermare, ove ce ne fosse bisogno, che quello è e resta uno dei punti più fragili del territorio: lo stesso nel quale il Comune è intervenuto per alcune demolizioni richieste dalla Regione.

L’emergenza di luglio è continuata a battere nella testa, se non altro nelle località coinvolte. Perché un sottopasso è stato chiuso proprio a ridosso di Ristradella. E’ una delle stradine «affluenti» di quella via che negli ultimi mesi ha segnato a lutto la cronaca: prima per la morte di Tanganelli sotto la piena e poi per la fine tragica di Helenia, in uno scontro all’altezza di Madonna di Mezzstrada. Stavolta il sottopasso è stato chiuso e nessuno ha tentato di aprirsi un varco. In serata un altro episodio critico: uno smottamento tra Badia Tedalda e Sestino.

Normale in quella zona e sotto la pioggia di ieri ma reso più pericoloso per la presenza di un deposito di Gpl. In città la lista delle zone dalle quali sono partite chiamate è lunga anche se non infinita: in testa via Buonconte da Montefeltro, la Catona insomma, uno di quei quartieri che una volta sì e l’altra pure va sotto e per il quale è già pronto un piano di sicurezza idraulica, e via Tarlati.

Ma il maggior numero di interventi c’è stato a Sansepolcro. Tradizionale lago naturale davanti all’ingresso dell’ospedale San Donato, una vera prova per i pazienti e per i familiari costretti a guadare prima di entrare. Un po’ la stessa esperienza alla Cadorna: ci sono punti dislivelli tra una zona e l’altra e questo crea degli invasi dai quali esci a fatica.

Stesse difficoltà anche in Tribunale: sotto il maltempo la «Vela» si piega su se stessa, l’acqua si infiltra all’ingresso, un problema che sembra quasi insolubile. Se non tornando ai secchi o ai mezzi di fortuna.