Muore in moto a 17 anni: un amico e una dottoressa di passaggio i primi ad accorrere FOTO

Si chiamava Francesco Renzetti. L'incidente all'altezza del parco Modigliani: scontro fatale con un'auto. Inutili i tentativi di rianimarlo in strada, quartiere sotto choc

Francesco Renzetti

Francesco Renzetti

Arezzo, 13 aprile 2018 - Tragico scontro in via Giotto: un motorino si è andato a schiantare contro un'auto. L'incidente è avvenuto tra la rotonda prima dello stadio e il parco Modigliani poco prima delle 20 di giovedì. I soccorritori sono arrivati sul posto chiamati da tanti passanti. Ma non c'è stato niente da fare: il guidatore del motorino era già morto.

Si tratta di un ragazzo di 17 anni, si chiamava Francesco Renzetti e viveva a Santa Firmina: stava tornando verso casa. La dinamica è ancora frammentaria: ma in base ad una prima ricostruzione lui con il motorino stava viaggiando dal centro verso lo Stadio. All'altezza del parco Modigliani, in parallelo ai materassi elastici dei giochini, è avvenuto l'impatto ma sul lato destro della strada.

L'auto, una Nissan Qashqai, proveniva invece dalla direzione dello Stadio e dovrebbe aver deviato per entrare nel parcheggio interno ai palazzi, quelli sul lato del monumento. Una manovra verso sinistra, impegnando il lato della strada dalla quale stava arrivando Francesco. Che a quel punto in sella al suo motorino si è ritrovato davanti la macchina.

Un impatto non pieno, tutto lascia pensare che lo scooter abbia colpito il lato finale del veicolo: ma è stato sufficiente a far volare il diciassettenne in terra, e a ucciderlo, malgrado avesse il casco, deve essere stato proprio l'impatto violento con l'asfalto. Mentre intanto il suo motorino è rimbalzato avanti di almeno cento metri.

 Arrivano due equipaggi del 118, con gli operatori che capiscono subito la gravità della situazione. Viene allertato il Pegaso, con i sanitari che tentano in ogni modo, col massaggio cardiaco, di fare il miracolo. Trascorrono minuti interminabili, mentre arrivano i genitori, le sorelle e tanti amici. Per Francesco, però, non c’è più nulla da fare.

Dietro di lui, a quanto pare, un amico che lo seguiva con una moto simile a quella di Francesco e che evidentemente ha visto tutto. E’ stato proprio quest’ultimo, insieme al conducente della Nissan, ad allertare i soccorsi. Poco dopo è arrivata anche una dottoressa in sella a uno scooter che ha cercato di prestare le prime cure e guidare così al telefono il personale del 118.

Sul posto la polizia municipale, che ha eseguito i rilievi per ricostruire le cause esatte dell'incidente. Subito dopo sono arrivati i familiari, sconvolti dalla tragedia. Una bella famiglia, conosciutissima ad Arezzo. Avvocato il babbo Walter, avvocato il nonno Giuseppe: entrambi protagonisti anche di recente di importanti vicende legali, legate ai grandi fatti della vita aretina. E Francesco aveva anche due sorelle, una più grande e l'altra più piccola.

E la strada si è trasformata in un delirio: il dolore dei genitori, la mamma a lungo assistita all'interno dell'ambulanza. Il pianto dei parenti e degli amici, il silenzio angoscioso di chi aveva seguito tutta la scena, dallo schianto fino all'arrivo dei soccorritori. Tutti incollati, incollati a quel tratto di strada: al centro il motorino, con le ruote verso il cielo.