Tragedia Archivio: altri 4 indagati, ora sono 14. E riparte la superperizia

Il Gip boccia la richiesta procedurale sull'incidente probatorio. I nomi degli ulteriori avvisati. L'incarico torna agli esperti del caso ThissenKrupp

La tragedia in centro

La tragedia in centro

Arezzo, 5 dicembre 2018 - L'inchiesta sulla tragedia all'Archivio di Stato (due impiegati morirono soffocati dal gas dl sistema antincendio) esce dalle secche nelle quali si era impantanata per problemi procedurali: c'era stata una fase di stallo davanti alla richiesta di uno dei legali, l'avvocato Tiberio Baroni, di procedere con gli accertamenti ma nel quadro di un incidente probatorio. Il Gip ha rigettato questa richiesta: e quindi a questo punto la Procura fa ripartire l'iter della perizia di parte.

E adesso sono quattordici. Sale il numero degli indagati per la tragedia dell’archivio di stato proprio quando l’inchiesta del pm Laura Taddei riprende la spinta. Partiamo proprio da qui e dalla principale novità di giornata: è stata per l'appunto rigettata la richiesta avanzata dall’avvocato Tiberio Baroni, difensore di uno degli indagati, di procedere con gli accertamenti solo nel quadro di un incidente probatorio.

La decisione del Gip Giampiero Borraccia rimette automaticamente in pista la scelta iniziale della procura di far partire una perizia di parte. Il pm Taddei, che coordina le indagini, affiderà ufficialmente la perizia lunedì prossimo 10 dicembre agli stessi consulenti tecnici orginariamente individuati, ovvero Antonio Turco, Luca Fiorentini e Luca Marmo.

I primi due sono i fondatori della Mfc di Pero e della sua divisione di ingegneria forense. Insieme hanno seguito casi clamorosi come la tragedia della ThissenKrupp di Torino (7 operai bruciati vivi) e l’incidente della Norman Atlantic, traghetto che andò a fuoco nel canale di Otranto con 11 vittime. SI Tratta dunque di una vera e propria svolta che accelera gli accertamenti tecnici sulle apprecchiature meese sotto sequestro fin dal 20 settembre scorso, il giorno della tragedia.

La perizia dovrà adesso fare chiarezza sull’incidente che uccise Piero Bruni e Filippo Bagni e allo stesso tempo consentire il via libera per il ripristino del sistema antincendio cui una struttura come l’archivio di stato non può evidentemente rinunciare. Oltre alla superperizia, ecco gli altri avvisi di garanzia. Sono quattro nuovi che si aggiungono ai 10 già inviati: riguardano addetti alla sicurezza nelle persone di Pietro Santantonio di Roma, Donatella Fracassi di Sacrofano, Silvio Zuccherello di Catania e Giovanni Battista Reccia di Coriano, un comune in provincia di Rimini.

Il totale arriva a quattordici, ai quattro di ieri vanno infatti sommati il direttore dell’archivio Claudio Saviotti, il geometra aretino Andrea Gori, Renato Concordia, i dirigenti e tecnici dell’Igeam (società che lavora per il Mibac) Andrea Pierdominici, Monica Scirpa e Alessio Vannaroni. E ancora Marino Frasca di Roma, l’amministratore della remas (società di manutenzione del sistema d’allame) Maurizio Morelli con il dipendent Simone Morelli, e infine il geometra Gianfranco Conti.