Traffico, gli aretini si spostano di più: aumento del 9% in una settimana

Ma siamo ancora al meno 49 rispetto a gennaio. Uno su due fermo in casa nel capoluogo. Il record a Pasqua e Pasquetta: in casa fino a nove su dieci

Coronavirus e spostamenti, scattano i controlli incrociati

Coronavirus e spostamenti, scattano i controlli incrociati

Arezzo, 19 aprile 2020 - State buoni se potete, come San Filippo Neri nel film omonimo, ma anche gli aretini di rimanere chiusi dentro casa non ne possono più. E si concedono qualche licenza in più di quanto non accadesse nel periodo più buio della quarantena. Lo dimostra l’ultima ricerca sugli spostamenti: degli italiani, dei toscani e anche di quelli che ci vivono fianco a fianco.

Promossa da Enel X in collaborazione con Here nell’app City Analytics. Bene, nell’ultima settimana i movimenti degli aretini sono cresciuti del 9 per cento, il che significa che si continua ad andare al lavoro (chi ancora un lavoro ce l’ha e non è disoccupato o in cassa integrazione) e si va più a fare la spesa, in farmacia, persino a passeggio, pure se sarebbe teoricamente vietato oltre il raggio dei 200 metri dalla propria abitazione.

Nel complesso, a venerdì 17, gli spostamenti dell’intera provincia sono in calo del 49 per cento rispetto a gennaio, cioè all’ultimo periodo prima della Grande Paura. Non è un numero in contrasto con quelli rilevati le scorse settimane da Repubblica-Teralytics e Google, sulla base delle celle agganciate datelefonini. La prima registrava infatti un crollo totale intorno al 60 per cento, che è più o meno la somma del 49 di City Analytics con il 9 di crescita della settimana post-pasquale.

Quanto alla ricerca di Google, essa calcolava le cadute di movimento per singoli luoghi o motivi: lavoro, parchi o mezzi pubblici, con cifre che sono difficilmente paragonabili a quelle di adesso, perchè servireebbero non le percentuali ma i valori assoluti. Siamo di fronte dunque a un calo della disciplina sociale di cui aveva parlato anche questo giornale? Sì e no.

Perchè gli abitanti dell’intera provincia sono stati ad esempio dei soldatini ligi agli ordini di non muoversi nei due giorni di festa, con blocco totale delle attività commerciali, compresi i distributori automatici di sigarette. Il record è di Pasquetta: meno 88 per cento di spostamenti, ma anche a Pasqua ce le siamo cavata bene. Meno 79 per cento.

Tradotto vuol dire 9 su dieci e 8 su dieci rinchiusi dentro casa. Magari a giocare a tombola come nel condominio della Sella raccontato da La Nazione. Per tornare ai numeri di venerdì 17, il capoluogo Arezzo è legermente più virtuoso della media, con il meno 50, un abitante su due ancora fermo.

Fanno persino meglio centri importanti come San Giovanni e Montevarchi, al 53 per cento e sopra, e Cortona al 51, Bibbiena si ferma al 48. Ancora più riottosa Sansepolcro, che si ferma al 45. Ma il primato provinciale tocca a Chiusi della Verna, la cui caduta di spostamenti è del 58.

Pesa probabilmente il drastico calo di traffico lungo la regionale 71 nella zona di Corsalone. Tallona da presso Monte San Savino al 55. Si puà commentare che ovunque esistano attività socioeconomiche di un qualche significato, la gente si è messa agli ordini e ha accettato gli arresti disciplinari metaforici. Prova ne siano i piccoli comuni che fanno da pecore nere apparenti.

A Chitignano, tanto per dire, i movimenti da gennaio sono addirittura aumentati del 9 per cento, mentre a Caprese sono scesi solo del 5, dell’11 a Ortignano Raggiolo. Cattivi esempi di residenti che non hanno capito la gravità del momento? E’ una conclusione troppo facile e sbagliata.

Più semplicemente, nei paeselli gli spostamenti sono ridotti anche in tempi ordinari, c’è meno bisogno di lunghi percorsi per andare al lavoro o a fare la spesa, per la quale c’è il negozietto multiuso di vicinato. Duro, dunque, che i movimenti si riducano ancora. Piccolo è bello e anche lì vale #io resto a casa.