Tra le sedi spunta Villa Severi

Presto i lavori alla maxi-Ragioneria Affitti e tensostrutture: zero risorse

Tutti chiedono aule in più: le hanno sempre chieste, figuriamoci quest’anno che la distanza di sicurezza rende tutto più difficile. E in coda alla riunione la presidente della Provincia Silvia Chiassai getta sul tavolo un altro asso: Villa Severi. "Ci sono spazi disponibili, a fronte di una situazione di emergenza siamo pronti a garantirli" ci conferma. Villa Severi è lontanuccia da tutte le scuole superiori: ma è lo specchio di una situazione intricata e nella quale fai fatica a trovare la linea giusta. Da Roma sono arrivati 750 mila euro.

Divisi per le oltre settanta scuole della Provincia fanno poco più di diecimila euro. Con i quali nè hai tempo nè hai i soldi per cambiare il mondo.E per di più sono soldi "rigidi": non li puoi usare per affitti, non li puoi spendere per tensostrutture o prefabbricati, tipo quelli che il Fossombroni aveva già progettato con risorse proprie. Un problema a mille incognite, tipo quelli che alla scuola senza distanza sociale ci mandava nel panico.

"Per questo abbiamo chiesto più risorse e meno vincolate: siamo in una situazione oggettivamente difficile per attuare le linee guida, anche se ringrazio presidi, personale e provveditore per il lavoro che stanno facendo". Il provveditore Roberto Curtolo partecipa al vertice: da lui tutti aspettano soprattutto un aumento di personale.Ma lui come tutti è appeso non solo alle risorse ma anche alle disposizioni che gli arriveranno da Roma. Per primo ha sempre chiarito che la vera scuola non è a distanza ma è in classe: su questo sono tutti d’accordo, il "dado di Rubik" è riuscire a rimetterla su dopo mesi di chiusura.

Intanto la scuola prova a non fermarsi qui e subito. "Stiamo portando avanti – spiega l’assessore Angiolino Piomboni – i progetti già finanziati". All’Itis il cantiere è in corso: palestra e ampliamento del parcheggio, ma chissà che sotto sotto il preside Alessandro Artini non trovi il verso di fruttarli in parte per parare la mancanza di spazi.

A Ragioneria dovrebbe partire a breve l’intervento sul palazzo di fronte a piazza del Popolo.E’ sostanzialmente inutilizzato a scuola da quando si erano creati problemi di stabilità per i cantieri. Ora quelle aule servirebbero come il pane: a gettarle tra i presidi riuniti le "mangerebbero" in pochi secondi. Però è un cantiere che richiede circa un anno di lavori: se tutto andrà bene potrà tornare comodo nel 2021, settembre ovviamente.

Ma sempre pensando al futuro è stato fatto un accordo con la Cassa Depositi e Prestiti: il finanziamento di progetti da tenere pronti nel cassetto all’uscita dei bandi. Perché a volte i bandi arrivano, hanno tempi stretti di partecipazione e la scuola rischia di rimanere fuori.

Fuori come diversi ragazzi ancora potrebbero restare. Con il metro da bocca a bocca la percentuale di "esclusi" è scesa dal 35% ad un 20 scarso. Ma sono sempre troppi, in una scuola che o è inclusiva o non è. Problemi ce ne sono anche in provincia, stavolta con la minuscola. Dal Liceo Signorelli di Cortona ad alcuni istituti di Sansepolcro: fino al Convitto di Pieve Santo Stefano ma in questo caso la strada dovrebbe essere quella di affittare alcuni ambienti a ridosso dell’istituto.

La direzione che vorrebbero prendere tanti presidi ma la Provincia, lo abbiamo detto, con i 750 mila euro canoni di locazione non li potrebbe pagare. E le risorse proprie dovranno servire anche sul resto della "diga": gli igienizzanti, i termoscanner dove decideranno di adottarli, i percorsi separati da segnalazioni puntigliose. Spese su spese su spese: più il rafforzamento della rete, perché la didattica a distanza di buchi ne ha mostrati tanti, in certe zone più grandi del formaggio.

Il Pier della Francesca sta cablando sia la sede di via XXV Aprile che la zona del convitto: ma il conto è da sessantamila euro più quasi diecimila per una piattaforma web perfettamente funzionante e che si svincoli da Google o da Zoom. "Se le risorse arriveranno in corsa – chiude Silvia Chiassai – siamo pronti a lavori negli istituti o fuori anche per migliorare la risposta dopo Natale". Ma intanto tutti sono orientati su settembre: orecchi puntati sulla campanella. La aspettano da oltre quattro mesi, eppure rischia ancora di suonare troppo presto.

Alberto Pierini