"Torre Belfiore, la nostra carta per il turismo"

Il sindaco di Capolona Francesconi: "Metteremo subito in sicurezza la cinta muraria per far partire quanto prima le visite"

Migration

di Sara Trapani

"Crediamo che questo ritrovamento, di grande importanza storica, possa essere in futuro un punto di altissimo valore a livello turistico. Capolona è un paese giovane come capoluogo, mentre le frazioni sono ricche di storia e questo scavo ha permesso di valorizzare ancora di più le eccellenze presenti nel territorio comunale".

È con queste parole che il sindaco di Capolona, Mario Francesconi, ha voluto commentare le indagini di archeologia preventiva che in occasione dei lavori di consolidamento e valorizzazione della Torre di Belfiore, hanno riportato alla luce lo "scheletro" di un antico castello.

Gli scavi in particolare hanno fatto scoprire una cinta muraria con quattro torrette agli angoli ed un’ articolata serie di vani interni dei quali si conservano in alzato le strutture in pietra con soglie e stipiti delle relative aperture.

"Credo che la cosa importante adesso – prosegue il sindaco Mario Francesconi – sia di continuare nello studio di questo sito legandolo anche al territorio circostante, non solo quello di Capolona, ma anche quello aretino e casentinese".

Il sito pare infatti nascondere tesori ancora più antichi, sotto uno o due metri, i locali potrebbero racchiudere particolari risalenti all’età bizantina.

Una scoperta straordinaria anche dal punto di vista turistico tanto che il primo passo che l’amministrazione ha deciso di portare avanti è quello di consolidare e mettere in sicurezza la cinta muraria in modo da poter permettere ai cittadini di visitare il sito esternamente.

In primavera invece, le visite potranno essere fatte anche all’interno.

"La ristrutturazione della Torre di Belfiore è stata per noi una priorità fin dal primo giorno del nostro incarico – spiega l’assessore all’ambiente Daniele Pasqui – essenziale per il nostro territorio è la sua valorizzazione anche storica che come sappiamo apre le porte anche al turismo. Quello che poi è emerso dai primi scavi è stato qualcosa di magico. Un ritrovamento archeologico così importante non solo dà prestigio ad un territorio, ma ci emoziona. Inutile nasconderlo, il pensiero ci porta indietro di mille anni facendoci riassaporare il periodo medievale ed oggi possiamo dire che anche Capolona ne ha fatto parte. Questo non è un punto di arrivo, ma di partenza. I lavori di studio e di lavoro continueranno e nel frattempo daremo la possibilità a tante persone, cittadini, turisti e studiosi, di vedere il castello".