Tornano i vigili di quartiere: scelti i punti critici, c'è anche il Giotto

Il rafforzamento grazie alla Regione sulla sicurezza urbana: sei uomini in più. Altre zone? Saione, Campo Marte, Guido Monaco, Porcinai e S.Agostino

Polizia locale

Polizia locale

Arezzo, 19 luglio 2019 - Torna IL vigile della porta accanto: o meglio il vigile di quartiere, quelli che una volta erano il punto di riferimento nelle strade, un po’ a metà tra il controllo e l’orecchio amico. Torna grazie al progetto della Regione: che ha deciso di stanziare somme importanti proprio sul fronte della sicurezza delle città toscane. Si chiama sicurezza urbana integrata, una di quelle formule che nessuno potrà mai mandare a mente ma che aprono un capitolo nuovo.

Sostegni alla polizia locale. Una polizia il cui ruolo è andato crescendo nel tempo, proprio sul piano della sicurezza oltre che su quello della sicurezza delle strade. L’obiettivo dell’idea lanciata dalla Regione è proprio di riportare gli agenti nei quartieri, nelle strade, nei punti critici. Un piano ben finanziato; si parla di circa seicentomila euro e di un sostegno spalmato su cinque anni.

Ad Arezzo ne arriveranno sei, a settembre dovrebbe esserci la selezione, partendo dalle graduatorie proprio per pescare chi già sia indirizzato in questa direzione. La giunta ha approvato un progetto attuativo triennale e una sorta di regolamento, che naturalmente dovrà essere sottoscritto proprio con la Regione. Ma quello che è interessante è la scelta delle aree nelle quali i nuovi agenti di polizia locale saranno impiegati.

La linea resta quella di farli agire lì dove venga individuata un’effettiva criticità. Il ragionamento è semplice:la coperta malgrado tutto è corta e quindi anche quando si allunghi è sempre bene partire dalle priorità. E la mappa parla da sola. C’è Saione, naturalmente, che già da anni ha la prevalenza dei servizi di controllo ma sul quale la linea maestra indicata dal comandante Cecchini resta una: non abbassare la guardia.

C’è Campo Marte e il ragionamento potrebbe essere più o meno ripetuto in fotocopia, i problemi dell’uno sono quasi sempre i problemi dell’altro. Ci sono i Giardini Porcinai, lì dove per ora l’intervento di ristrutturazione scivola un po’ nel tempo e che restano uno dei nodi critici del centro. C’è piazza Guido Monaco, sulla quale si svolgono sistematicamente controlli con pattuglie anche fisse. C’è piazza Sant’Agostino, in passato uno dei punti caldi del degrado, rilanciata alla grande dalla ristrutturazione della piazza ma che ultimamente ha ricominciato a dare segni di sofferenza. E c’è il Giotto: un elemento parzialmente a sorpresa.

E’ l’unico dei nodi scelti che esca dal classico quadrilatero del pericolo. Parzialmente: perchè la cronaca ha indicato di recente episodi e fenomeni che indicavano un coinvolgimento in particolare di alcune aree, come via XXV Aprile, tra le zone dello spaccio. Arriva una prima risposta, su un fronte, quello della sicurezza, che in Comune rientra tra le deleghe dell’assessore Barbara Magi, già protagonista insieme a Lucia Tanti del progetto di controllo con le telecamere delle aree intorno alle scuole. Vigili elettronici e vigili in carne ed ossa: ormai vanno quasi sempre a braccetto.