Tinti da film, dalle Olimpiadi alla carrozzina

Un documentario racconta la storia della ginnasta che non si è arresa dopo essere diventata paraplegica: ora è un’apprezzata danzatrice

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di Federico D’Ascoli

Nicoletta Tinti fin da quando aveva 9 anni viveva per la ginnastica ritmica: dopo cinque anni di duri allenamenti era arrivata la chiamata della nazionale. Con il costume azzurro ha partecipato anche alle Olimpiadi di Atlanta 1996.

Il dramma avviene nel 2008, Nicoletta ha 29 anni, ha abbandonato lo sport agonistico per il teatro e la danza e sta per laurearsi in ingegneria. Mentre dorme sente una fitta tra le scapole, poi formicolii alle gambe. La diagnosi è durissima: un’ernia discale per la quale non avrebbe più potuto camminare.

Adesso la storia di questa aretina coraggiosa è al centro di un documentario realizzato dal regista romano Thomas Torelli, "Il sentiero della Gioia". La prima assoluta si terrà giovedì al Cinema Alhambra di Roma. Seguiranno altre proiezioni ma nessuna, purtroppo, sarà in città.

Tre sono le testimonianze centrali che si sono trasformate in fonti di ispirazione per il regista. Storie di uomini e donne straordinarie, che dimostrano fin dove possa spingersi la volontà. Insieme a Simona Atzori e Marco Caschetto, il documentario racconta la storia di Nicoletta, olimpionica e ha partecipato anche ai Mondiali di Parigi 1994, Vienna 1995 e Budapest 1996. Nel 1996 ha vinto anche il campionato di serie A a squadre. Dal 2000 dopo la carriera di atleta si dedica alla danza entrando a far parte della Florence Dance Company di Firenze come danzatrice professionista.

Ma è nel 2008 che inizia per lei un’altra grande sfida, la più difficile. Diventa improvvisamente paraplegica. Nicoletta non si ferma, si focalizza su piccoli obiettivi quotidiani e ridisegna la sua vita, porta a termine gli studi conseguendo la laurea in ingegneria civile ed inizia a lavorare come libera professionista. Riconquista la sua autonomia, vive da sola, guida l’auto e riprende la sua vita di prima solo in una condizione nuova, diversa. In questo la tenacia dedicata allo sport la aiuta. Nel 2014 ricomincia a danzare, con l’amica Silvia Bertoluzza. Assieme a lei fonda la Compagnia InOltre 4 danzatori e 5 musicisti e mette in scena spettacoli in Italia e all’estero. Nicoletta danza con Silvia formando un corpo solo, l’una usa le braccia e l’altra le presta le sue gambe. "Di limiti ce ne sono tantissimi, visibili, invisibili, li abbiamo tutti. Ma il primo passo per superarli è la presa di coscienza, e l’accettazione. Solo così può ricominciare la vita" spiega Nicoletta Tinti.