Nuovo passo in avanti per realizzare il tempio crematorio vicino al cimitero di San Giovanni con il via libera alla procedura per l’affidamento in concessione della progettazione esecutiva, costruzione, gestione, manutenzione del futuro impianto. L’importo dell’investimento necessario a edificare un’opera che una volta a regime sarà a servizio dell’intero comprensorio ammonta a poco più di 3 milioni e mezzo di euro. Una spesa completamente a carico dell’impresa costruttrice che si vedrà riconoscere una concessione di 33 anni dalla data del collaudo. Si tratta dello step successivo all’adozione della delibera di Giunta del 24 gennaio scorso con la quale, dopo i pareri raccolti nella Conferenza dei Servizi istruttoria, l’amministrazione guidata da Valentina Vadi ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica. Riavvolgendo il nastro va detto che l’iter per dotare la valle del secondo impianto del genere in provincia di Arezzo, il tredicesimo in Toscana, era stato avviato nel maggio di due anni fa dal Comune con l’inserimento nel piano delle opere pubbliche della proposta presentata dalla ditta romana Italgeco di costruire il tempio. Un’idea condivisa perché in grado di aumentare l’offerta di servizi alla cittadinanza senza costi per il municipio e anzi assicurando alle casse dell’ente un canone pari al 5 per cento sulle tariffe applicate dal concessionario all’utenza. L’ipotesi progettuale dell’opera, che dalla consegna dei lavori potrebbe diventare realtà nel giro di 18 mesi, prevede la realizzazione, oltre ai forni per l’incenerimento delle salme, di spazi per l’accoglienza dei parenti dei cari estinti e uffici per le attività amministrative; una zona per lo spargimento delle ceneri, cinerari e il giardino della memoria con viali e marciapiedi debitamente illuminati. Non mancheranno poi i servizi destinati a visitatori e operatori e un parcheggio. Un ulteriore passaggio aveva riguardato l’informazione degli abitanti nelle aree limitrofe alla nuova struttura, con assemblee pubbliche per spiegare le caratteristiche dell’intervento e sgombrare il campo da perplessità legate all’inquinamento. In particolare a sollevare dei dubbi era stato il capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Tommaso Pierazzi che aveva evidenziato la mancanza di una normativa di riferimento univoca che disciplini l’installazione di questi siti ed espresso riserve sulle possibili emissioni in atmosfera. Rilievi fatti propri anche dai referenti del Comitato Aria Pulita Valdarno che avevano sottolineato come il tempio si inserisca in una città già sotto stress ambientale.