Superstrada, il buco nero della E45: "Una perdita di tre milioni al giorno"

Le conseguenze della chiusura del viadotto nella stima del sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli. Martedì il vertice al ministero: "Ma i comuni aretini non hanno invito"

Il sindaco Cornioli

Il sindaco Cornioli

Arezzo, 20 gennaio 2019 - Un disastro economico. Cominciano a quantificarsi le cifre dell’obolo che la Valtiberina toscana e umbra paga al blocco della E45 dopo il sequestro del viadotto Puleto. Il tutto mentre incombe l’incontro di martedì 22 a Roma con il ministro dei trasporti Danilo Toninelli, intorno al quale si è sviluppato ieri anche un piccolo giallo.

Ma procediamo per gradi, iniziando appunto dalla drammatica emergenza in cui la vallata, e non solo, si è trovata impelagata fino al collo. E’ il sindaco di Sansepolcro, Mauro Cornioli, che è pure imprenditore nel settore delle piante officinali, a lanciare il grido di allarme.

«La perdita è ingente - dichiara senza mezzi termini - e anche se un calcolo al centesimo non è ovviamente possibile, qui si parla di un danno da due-tre milioni al giorno». Insomma, fatte le somme, da giovedì a oggi sono la bellezza di dieci milioni di euro andati in fumo tra spedizioni rimandate, costi aggiuntivi di carburante, deviazioni sulle autostrade, pedaggi.

Fanno spavento le cifre di Cornioli che aggiunge: «Anche un semplice trasporto da Sansepolcro alla Romagna costa il doppio rispetto a prima, figuriamoci poi per i tragitti di lunga distanza. E non avete idea di quanti autotreni debbano muoversi ogni giorno dalla sola Sansepolcro verso il Nordest». Per la verità alcuni numeri questo giornale li aveva già dati prendendo in esame due importanti imprese della vallata, la Tratos Cavi di Pieve Santo Stefano e la Donati Legnami di Sansepolcro.

Albano Bragagni, titolare della Tratos, mette in media sulla strada dodici autotreni al giorno e ha calcolato che un viaggio in Germania arriva a costare cinquecento euro in più. E Ferrer Vannetti, il presidente di Confartigianato che guida la Donati Legnami, spedisce fuori dalla fabbrica dieci Tir nei periodi clou. Lo stesso Vannetti fissa al 10-15% la spesa aggiuntiva globale per le imprese tiberine.

Di queste gravissime difficoltà dovrà dare conto la delegazione al ministro Toninelli, chiedendo interventi urgenti a cominciare dalla rinazionalizzazione del tratto aretino della ex statale Tiberina 3Bis, oggi massacrato dalle frane e da anni inagibile. Ma è proprio sull’incontro che è andato a crearsi un clima di incertezza.

Chi vi parteciperà? «L’invito - specifica ancora Cornioli - è stato recapitato solo alle Regioni Toscana ed Emilia Romagna e alle Province di Arezzo e Forlì Cesena». Ieri, però, dalla Romagna è arrivata la notizia che la loro delegazione sarà costituita da otto persone: i sindaci di Cesena, di Bagno di Romagna, di Mercato Saraceno, di Sarsina, di Verghereto insieme al presidente della Provincia Gabriele Fratto, a un rappresentante del mondo dell’impresa e a uno delle organizzazioni sindacali. Se davvero questo è, non si capisce perché la delegazione aretina debba essere composta solo dalla presidente della Provincia Silvia Chiassai Martini.

«Devo verificare - conclude Cornioli - è chiaro che le delegazioni dovranno essere congrue sia per Cesena che per Arezzo; se partecipano loro, partecipiamo anche noi. Aggiungo però che i documenti che verranno proposti al ministro sono praticamente identici perché la E45 è un cordone ombelicale che unisce le due province».