Suonano la pace sul violino

Zukerman domani con l’allievo Zanon. "I miei nel lager ma non ho rinnegato Beethoven: la musica è un ponte"

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La prima volta che è salito sul palcoscenico aveva tre anni ed era alto più o meno come il suo attuale violino. E c’è una foto storica che lo ritrae mentre prova con il biberon sul leggio. Oggi Giovanni Andrea Zanon di anni ne ha 24 appena compiuti e per la prima volta si esibirà con il suo maestro, Pinchas Zukerman, uno dei giganti mondiali tra le corde di quello strumento. E lo farà ad Arezzo, domani sera al Petrarca. "Volevo essere il secondo violino, non ha voluto" confessa collegato via zoom con la Fondazione e con il sindaco Alessandro Ghinelli, che da anni ne ha fatto il direttore artistico della stagione.

No, Zukerman (cosa non si farebbe per un allievo..) si esibirà con la viola, proprio per lasciare a lui i riflettori. Anche se avrà comunque gli occhi puntati addosso, forte di una carriera nella quale ha inciso 50 dischi e vinto due Grammy Award. Anche lui è in diretta zoom, insieme ala moglie Amanda Forsyth, che tanto per non incrinare la famiglia suona il violoncello. E lo suonerà domani sera, stretta tra maestro e allievo.

Zukerman era collegato immaginiamo dal Canada, dove vive, pur essendo di origine polacca e nato a Tel Avi. "I miei genitori finirono entrambi ad Auschwitz: ma fu mio padre a convincermi di continuare a suonare Beethoven e i giganti della musica tedesca". Anche se, aggiunge, il padre in Germania non ci tornò ed è dura non ricordare le parole nette di Liliana Segre a Rondine, "non ho mai perdonato i miei aguzzini".

"La musica è una medicina contro la tristezza della guerra: il nostro compito è suonare, costruire un ponte di pace". Non sono di fronte alla scelta drastica su eventuali musicisti russi, che in questi giorni spesso tiene banco. Ma lanciati verso il concerto di domani. Nel quale al "gruppo di famiglia" in un interno si sovrapporrà al piano George Li.

Insieme si esibiranno in due pezzi forti del repertorio cameristico: il Quartetto con pianoforte Opera 60 e il Quartetto con pianoforte Opera 25 di Brahms. Tedesco anche lui, e non c’è dubbio, e con uno dei brani che lo ha reso celebre, specie per il finale con il rondò alla zingarese. "E’ una grande occasione per la città godere di una serata del genere" commenta Ghinelli a fianco del direttore della Fondazione Lorenzo Cinatti. Ed è una vera ansia per Zanon. "Esibirmi fianco a fianco con Zukerman è un pensiero fisso" confessa. Artista internazionale ma si sente messo alla prova: quasi come quando a 3 anni si esibiva con un violino più grande di lui.

Alberto Pierini