"Su la mascherina": e il vigile si ritrova al pronto soccorso. Oggi stretta del sindaco?

Verso l’obbligo assoluto all’esterno. Ubriaco a 17 anni, vigile lo riprende e lui reagisce. Appello alle famiglie del comandante: «C'è bisogno di voi». Risale la rabbia dei residenti

Controlli della polizia municipale (Acerboni/FotoCastellani)

Controlli della polizia municipale (Acerboni/FotoCastellani)

Arezzo, 12 ottobre 2020 - La mascherina forse non aveva avuto il tempo di metterla. Non perché fosse così complicato ma semmai perché impegnato a far festa e a bere almeno un bicchiere di troppo, se non due o tre. E così quando il vigile urbano, di turno e al lavoro di sabato sera come i suoi colleghi, gli si è avvicinato è andato su tutte le furie. «Mettiti la mascherina» gli ha detto solo: ma è bastato a scatenare la bagarre.

Nella quale l’agente ha avuto la peggio: colpito alla mano, si è ritrovato al pronto soccorso, dove gli hanno riscontrato lesioni per fortuna lievi, da cinque giorni. Il suo rivale, un ragazzo di 17 anni, ora dovrà vedersela più con i genitori che con i giudici, essendo un minorenne. Genitori ai quali il comandante della polizia municipale Aldo Poponcini si rivolge un po’ accorato.

«Abbiamo bisogno del vostro aiuto: le cose così non vanno, troppi ragazzini di sera sono senza controllo». Anche se lui e i suoi uomini provano a metterci una pezza. Controlli, giri per tutto il centro, multe. Non tantissime per ora: un paio nel fine settimana, entrambe per la violazione che fa più paura, quella delle mascherine. Fanno paura perché sono da 400 euro,un salasso vero e proprio.

D’altra parte la situazione è sotto gli occhi di tutti. Se durante il giorno i più rispettano le regole o le sgarrano sul velluto, di sera, e in particolare nelle serate del fine settimana, è la bagarre: in città e non solo, tante proteste ci arrivano ad esempio da Castiglion Fiorentino. Sotto i Portici, gettonatissimi causa maltempo, tutti per uno e uno per tutti, senza distanze e mascherine.

E così negli angoli dove le forze dell’ordine non riescono ad arrivare: come l’ex Cadorna. I controlli si concentrano soprattutto nell’area della Badia. I residenti ne danno atto alla municipale ma non basta. La rabbia continua a salire, nuovi esposti sono pronti a partire. Nel mirino non solo e non tanto le mascherine ma un complesso di comportamenti da giungla più che da centro cittadino.

Un quadro nel quale oggi potrebbe arrivare anche la mossa del sindaco. Alessandro Ghinelli nei giorni scorsi aveva preannunciato di essere pronto a rendere sempre obbligatoria la mascherina all’esterno. Il premier Conte c’era andato vicino, ma lasciando un estremo distinguo. Ghinelli vorrebbe togliere anche quello. Ma non è scontato: il secondo decreto del Governo è nell’aria e il primo cittadino potrebbe anche decidere di «guardare», come al poker, cosa ne venga fuori.

Di sicuro l’escalation dei contagi in città, ieri altri diciassette, è un’altra molla fondamentale ad andare oltre. Da stamani la polizia municipale rompe gli indugi su un paio di fronti caldi. Uno è quello dei dintorni delle scuole, all’entrata ma soprattutto all’uscita (quando è più difficile ci siano fuori i genitori) la mascherina si abbassa.

E così alle fermate degli autobus, dove in tanti si accalcano per aspettare la loro corsa. Oggi i vigili potrebbero arrivare prima dell’autista. E al confronto il controllore è un vecchio amico