Studenti a scuola ma a turno: così in classe a settembre, divisi tra classe e casa

Orari differenziati, caccia alle aule Le nuove regole limitano al 15-20% il numero di studenti «sovrabbondanti» Soluzioni diverse: didattica a distanza ridotta ma resta quasi ovunque

Le regole per tornare a scuola

Le regole per tornare a scuola

Arezzo, 11 luglio 2020 - La grande rotazione: le scuole si lasciano alle spalle la didattica a distanza e volano verso la didattica a distanza. Ridotta, in qualche istituto solo integrativa, a turni: ma resta lì, sullo sfondo di una prima campanella che è ancora tutta in salita. La situazione più spinosa è alle superiori, dove l’affollamento è maggiore. E ieri presidi, provveditore e Provincia si sono raccolti intorno ad un tavolo: in presenza, almeno loro. Passando ai raggi x le poche settimane che ci dividono da settembre, i due mesi che cambiarono il mondo delle aule. La mappa? Carta e penna.

ITIS GALILEI. Con la distanza ridotta ad un metro tra bocca e bocca circa il 15% dei ragazzi sarebbe fuori dalle classi più numerose. Stanno «cucendo» le classi intorno al numero di ragazzi. Le difficoltà riguardano le prime e le terze. Chiedono classi in più e quindi personale in più, Se li ottengono forse a centimetro ce la fanno, sennò scatterebbe l’integrazione a distanza. Ma stop ai cambi in corsa: uno studente che ha cambiato idea, un salto di indirizzo. Diventano impossibili.Restano misuratori di temperatura agli ingressi e semafori ai bagni,

SCIENTIFICO. Nella sede centrale impossibile ricavare un ago di spazio. Se non sacrificando i laboratori e forse l’aula magna, che diventano classi o spazi di insegnamento. Ma tutto si regge sulla richiesta di nuovi spazi al Buonarroti, in piazza della Badia. Forse li avranno trasferendo il corso serale. In certe classi tutti gli attuali iscritti non entreranno mai, calcoli su quelle più numerose.

ARTISTICO. L’unica scuola già ai doppi turni: e on li può proseguire visto che si fondavano sulla rotazione delle classi, ora impossibile per motivi di sanificazione.Il calcolo è semplice: in una classe entrano 21 ragazzi. Alcune sono di 28. Soluzione? Didattica a distanza a rotazione;: sette in casa e gli altri a scuola. Ma senza le classi in più, chieste alla vicina sede dei Geometri, salta tutto. Intanto cablano a tappeto la zona: le lavagne interattive in ogni classe, aule virtuali per professore, entri e hai di fronte sia i volti di chi è ai banchi sia di quelli in salotto o in cucina. Lezioni comunque su cinque giorni, niente sabato, parte degli ambulatori sacrificati.

CLASSICO. Al Petrarca chi sta peggio è il Musicale: aule strette, perfino per i vecchi criteri. Tre si trasferiranno in sede centrale. Addio ai laboratori e all’aula magna. Chiedono classi. Ma sono già rassegnati alla turnazione a distanza.Orario di ingresso differenziato per evitare ingorghi con il Convitto che condivide una delle porte.

FOSSOMBRONI. E’ una delle scuole che potrebbe rimanere interamente in presenza, a meno che le aule non vengano ridotte. Però faranno ore di 45 minuti, per evitare che qualcuno resti a scuola fino al pomeriggio, e la didattica a distanza servirà a recuperare il quarto d’ora perduto. Interventi per allargare alcune aule buttando giù pareti.

COLONNA. Dalle classi resta fuori il 15% dei ragazzi, diciamo 4 o 5. Alcune aule saranno allargate abbattendo i tramezzi. Didattica a distanza limitata ad una settimana a turno su quattro. Problemi concreti sulla succursale di via Cavour

MARGARITONE. Nove aule critiche alla Vasari, Se non avranno classi in più si procede con la didattica a distanza a turni. Bene la sede centrale, usando l’auditorium e qualcuno dei laboratori. Che però lì sono il pane della scuola: e quindi si farà di tutto per salvarli. Perché da casa simuli tutto; ma un banco orafo o un aereo no. ©