Streetfood, partenza col botto: code ai banchi fin dalla prima sera

Il Prato comincia a calamitare la folla del weekend. Sorprese tra i banchi: dalle sagre in trasferta ai primi casi di franchising

Streetfood tra gli alberi del Prato (Fornasari)

Streetfood tra gli alberi del Prato (Fornasari)

Arezzo, 13 settembre 2019 - Pronti, via, Via: e in pochi minuti sono tutti a tavola. Anzi in piedi, perché sono cibi di strada, perché il servito non è compreso nel prezzo. Perché il Prato si lancia nella sua ennesima avventura: calamitare nella città alta l’esercito dei buongustai. Streetfood parte con il botto, forte del clima mite e delle nuvole al bando. I banchi aprono alle 17 ma già all’ora di pranzo c’è chi si affaccia goloso, mascherando a fatica la delusione di trovare un cantiere al posto dei fornelli o dei cestini per il fritto.

Ma all’ora canonica già la città ha cominciato la sua luna di miele con i sapori. E a cavallo della cena il parco sembra entrare nei navigatori collettivi. Code ai banchi, attese, tavolini centrali quasi pieni. Una partenza lanciata, di quelle che sembrano lanciare il cappello sulla città alta. Un contributo lo dà la musica, per la prima serata c’è il concerto dei «Noi nati male», che non è un outing ma il nome di un complesso. Popolare, scelto apposta per fare da richiamo nella serata più difficile.

Beh, se quella di ieri era la serata più difficile facile immaginare cosa potrà succedere tra oggi e domani. Gli avventori trovano un ovale ormai strapieno: i carri in cerchio, spazi strategici tra uno stand e l’altro per motivi di sicurezza, la classica recinzione del parapetto per evitare brutti scherzi.

Cinque steward fissi e avanti, tra la sicurezza e l’appetito: che vien mangiando e cresce subito. Intorno un clima trasformato. C’è «Porco Brado», uno dei pionieri del mercatino: ma in questo caso è una sorta di franchising, il successo dell’idea ne moltiplica i protagonisti. E si fanno strada anche le sagre più saporire della provincia: uno stand è per i tortelli di Corezzo, che per una volta non aspettano gli appassionati tra le montagne del Casentino ma comodamente al Prato.

L’affamato va alla montagna ma la montagna gli viene perfino incontro. I cibi messicani sono quelli già popolari al mercato internazionale. Debuttano tanti altri sapori, che si vanno così ad affiancare a quelli ormai rodati e che da tanti anni fanno il successo di questa idea. Un’idea aretina, nata e cresciuta da queste parti e che ormai affolla il tour di tante bandierine.

Arezzo era l’evento di chiusura, ma quest’anno già ci sono altre tappe che premono. Tra i debutti c’è un Tir: è lì, con il muso che si affaccia nel villaggio dei sapori. Un muso trasformato per farne un caposaldo degli aperitivi.

Stasera è la notte della movida, delle minigonne, dei bicchieri incrociati: ma come per altri eventi il circo è pronto a trasferirsi al Prato. Il pranzo è servito, con tanto di navette Atam da via Pietri.Motivo? Le scale mobili sono in tilt. Non tutte le ciambelle riescono con il buco, neanche a tavola.