Streetfood fa il pieno: oltre cinquantamila al Prato, ora il decennale

L'evento dei cibi di strada capitalizza il bel tempo e richiama la folla fino a tardi: scorte esaurite e ora veleggia verso il maxi-evento del 2019

STREETFOOD_8227040_041122

STREETFOOD_8227040_041122

Arezzo, 17 settembre 2018 - «I supplì? Abbiamo tolto anche il cartello». L’insegna è lì, sotto il banco, buona per una prossima occasione. Ma all’ora di pranzo uno dei piatti più sfiziosi di Roma ha alzato bandiera bianca. E così tante scorte di un evento che in tre giorni, arrampicandosi tra i raggi di sole, ha fatto scopa. Streetfood ha trasformato per l’ennesima volta il Prato. Un Prato imbandito come non mai, stand in cerchio intorno all’ovale ma poi panchine occupate fino alla Fortezza, pur di mangiare comodi e di non sciogliersi ai soliti raggi.

Risultato? Superato il numero dei cinquantamila consumatori. Superato di slancio, soprattutto grazie al favore delle tenebre. Perché di sera a cambiare faccia non è stato solo il Prato, parco monumentale apparecchiato in ogni angolo, ma anche la movida: che come a volte le capita abbandona i sentieri tradizionali e si inerpica su per la città alta. Tacchi e minigonne, a incrociarsi tra bombette di Alberobello, stigghiola, pesce fritto e supplì, almeno fino a quando non sono andati esauriti. Una festa che è proseguita ieri tutto il giorno e fino a tardi.

La coda davanti agli stand per fare la spesa e poi l’attesa di un tavolino all’ombra, in una sorta di proiezione rovesciata di miracolo a Milano. Intorno il classico bunker degli eventi terzo millennio: ben dieci steward, più la chiusura totale con le reti metalliche del parapetto che si affaccia verso la Catona e il Casentino. Motivo? Forse evitare che qualcuno non abbia la trovata di buttarsi.

Quasi impossibile che lo possa fare per protesta contro i piatti, andati letteralmente a ruba. E con i piatti la birra: solo sabato 50 fusti esauriti fino all’ultima goccia, oltre cento nella tre giorni. Bicchieri riempiti e svuotati, lì dove il sole ha inserito la moltiplica per alimentare gli affari. E così ora il panorama di Streetfood si allarga ancora.

L’idea, nata ad Arezzo e poi esportata in tutta Italia e con qualche bella puntata all’estero, punta l’edizione dei dieci anni: sarà nel settembre 2019, di nuovo al Prato. Un’edizione super, ammicca l’organizzatoreMassimiliano Ricciarini: che ha già le idee chiare ma aspetta di confrontarsi con il Comune e gli altri protagonisti da qui a dicembre. Mentre intanto il circo dei sapori prosegue: il settembre al Prato era stato inventato per chiudere il tour.

Ma in realtà le richieste fioccano, così come i pretendenti a conquistare uno dei posti nel cerchio dei carri. Peccato che non sempre la macchina segua il ritmo di questi eventi: è proprio indispensabile chiudere l’ufficio turistico due ore a pranzo quando il centro è pieno? Sì, sul filo dei contratti ma la nuova fondazione del turismo dovrà crescere anche in termini di elasticità.

Mentre Streetfood punta a riportare al Prato le sfide di tamburello. Una prova generale c’è stata, forse tra un anno la classica cartolina del Prato riscoprirà, grazie ai giocatori, i classici riflessi del bianco e nero. Pochi colori, tanti sapori. Fino agli ultimi supplì.