Storie di contagio: Monica Bettoni dalla pensione torna in trincea

L’ex sottosegretaria alla sanità torna in pista come medico per l'emergenza. Destinata a Parma. Fu nei governi Prodi e D’Alema e candidata a sindaco

Monica Bettoni

Monica Bettoni

Arezzo, 3 aprile 2020 - C’è anche l’ex sottosegretario alla sanità, Monica Bettoni, fra gli 8 mila medici che si sono offerti volontari nelle ultime settimane per il fronte più sanguinoso del virus, quello del profondo nord. L’ex senatrice (era stata eletta nel 1992 col Pds ed è rimasta a Palazzo Madama fino al 2000), a quasi settant’anni (è del 1950, li compirà ad ottobre) non se l’è sentita di rimanersene a casa, tranquillamente in pensione dal posto che era stato suo prima della politica nel reparto di medicina interna del San Donato.

Fra l’altro lei era stata, ai tempi dei governi di centrosinistra, dal 2007 in avanti, anche direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità, il cuore del Think Tank scientifico che affianca il governo nelle decisioni. Eccola dunque di nuovo in prima linea, come tanti colleghi appena usciti dalle università. Ieri mattina, dunque, si è presentata a Bergamo, insieme a decine di altri medici pure loro volontari sul fronte della pandemia.

Tutti sono stati ricevuti dal sindaco Giorgio Gori, che ha ringraziato e fatto gli auguri. Poi ognuno è andato alla sua destinazione, che per Monica Bettoni è quella dell’ospedale di Parma, un altro degli epicentri di questo terremoto di contagi che ci ha trasformato in un paese a due volti: il brulichio della trincea sanitaria, specie in Lombardia ed in Emilia, la reclusione volontaria che si sono imposti tutti gli altri.

L’ex senatrice è stata sottosegretario alla sanità nei governi Prodi e D’Alema. Poi il ritorno ad Arezzo, dove si era anche candidata a sindaco ma era stata sconfitta nel 2004 da Luigi Lucherini. A seguire, specie negli ultimi anni, la volontaria eclisse dalla scena pubblica, rotta adesso dalla scelta di rimettersi in gioco come medico fra i medici dell’emergenza.