"Stiamo con Fredy, non con le armi". La famiglia: basta strumentalizzazioni

Il gestore del profilo Facebook a nome del gommista e dei suoi lo blocca a chi lo usa "per fare spot all'uso delle armi" o uno strumento politico. "Pronti anche a chiuderlo"

Fredy Pacini

Fredy Pacini

Arezzo, 21 gennaio 2019 - «Non siamo un gruppo nato per fare pubblicità alle armi». Sono le parole categoriche che si levano dai gestori del profilo nato per sostenere Fredy Pacini dopo la tragica notte di Monte San Savino, nella quale il gommista aveva sparato ad un ladro, uccidendolo. Un comunicato firmato da Fabio Fucini, amministratore del gruppo «IostoconFredy», per conto di Pacini e della sua famiglia.

Il gruppo è ora composto da circa 25.000 iscritti rispetto ai 34.000 ai quali era arrivato: un calo anche perché molti sono usciti proprio a causa di certi post. E sui quali l’amministrazione del sito è sempre stata categorica. Ma vediamo il messaggio di ieri.

«Come responsabile nonché a nome e per conto di Fredy e della sua famiglia ringraziamo tutti per il sostegno ma purtroppo ultimamente questo gruppo sembra diventato lo spot dell’uso delle armi. Il principio per cui era nato non era questo e quindi ci vediamo costretti a mettere alcune limitazioni ai post e a rimuovere tutti quelli inappropriati».

Si arriverà alla chiusura del profilo? Non è l’obiettivo di Fucini ma lo scenario non è escluso. «Non vorremmo fare il passo di chiuderlo, perché ci farebbe piacere informare chi si interessa realmente di Fredy non appena ci saranno novità rilevanti». Di certo la selezione ora diventerà drastica contro chi continuasse ad usare questo strumentio a scopi prettamente politici o per riversare la propria rabbia nei confronti delle istituzioni o di qualsiasi altro antagonista.

Fucini aveva già condannato tali comportamenti: «minacciando» fin da allora la possibilità di arrivare ad una chiusura del gruppo, pur continuando a fidare sul buon senso della gente. Ma la situazione non è cambiata, anzi da tutta Italia continuano ad essere postati comunicati o notizie dai connotati esclusivamente politici, dai quali molti hanno dissentito finendo per cancellarsi dal «gruppo».

Da qui la decisione di ieri di Fucini, stavolta a nome della famiglia e dello stesso Fredy. Un comunicato che suona come un ultimatum prima di arrivare alla chiusura.